Fin dal lancio dello scorso anno, per una questione di semplificazione giornalistica e non, si è parlato di Xbox Game Pass come il Netflix dei videogiochi.Sono da subito parsi tanti, infatti, i punti in comune tra la piattaforma di gaming on demand di Microsoft e il servizio d’intrattenimento a base di cinema e serie TV, in primis la possibilità di godere con un pagamento mensile di una libreria in continua espansione di contenuti.Al colosso di Redmond, comunque, questa definizione sembra non piacere e, in un’intervista concessa a GamesIndustry International, il chief marketing officer Mike Nichols ci spiega come mai.“Preferisco non usare la definizione ‘Netflix dei videogiochi’ perché c’è tanta differenza tra i due modelli. Nel gaming, una volta che fai giocare un titolo, ci possono essere meccaniche di monetizzazione post-vendita. Nell’intrattenimento video, non è questo il caso, e ci sarebbero tante altre potenziali differenze”, ha spiegato Nichols.“Ma questa nozione di un modello di sottoscrizione che coesista con un modello di acquisto diretto, dando la possibilità ai consumatori di scegliere un modello anziché un altro o facendo un mix dei due, ci sembra molto più consistente che con altre forme di intrattenimento”.Un punto di vista interessante, quello di Microsoft, che a questo punto si riserva – con il suo servizio di streaming ora in lavorazione – di abbracciare ancora un altro modello, con una proposta tecnologicamente diversa e più impegnativa rispetto a quella attuale. Voi cosa ne pensate?