Xbox fa dietrofront sugli emulatori, Microsoft pronta al ban su Series X|S

Xbox aveva un buon rapporto con gli emulatori, ma dopo 3 anni Microsoft cambia idea e li mette al bando su tutte le piattaforme.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Xbox ha sempre accolto il tema degli emulatori, ma adesso su Series X|S non sarà più possibile accedere ai software per utilizzare i videogame del passato.

Quindi, tolta la memoria storica resa possibile da offerte come Xbox Game Pass (lo trovate su Amazon), da adesso è impossibile recuperare videogiochi delle passate generazioni.

Era stato proprio Phil Spencer ad annunciare il via libera all'emulazione, qualche anno fa. «La mia speranza (ed in questo momento penso di doverla presentare così) è di poter lavorare come industria su un’emulazione legale che consenta agli hardware moderni di far girare qualunque file eseguibile più vecchio (con limiti ragionevoli), per consentire a ciascuno di poter giocare a qualunque gioco.», disse il boss di Xbox all'epoca.

E proprio di recente era emerso anche su Xbox Series S un emulatore per i videogiochi Nintendo che, a questo punto, è ufficialmente illegale.

Come riporta The Verge, infatti, Microsoft sta impedendo agli utenti di eseguire emulatori sulle console attuali.

Se n'è accorto tra i primi un utente di Twitter che, avviando RetroArch su Xbox, si è ritrovato con un messaggio di errore inedito.

"Impossibile avviare questo gioco o app", si legge nel messaggio. "Il gioco o l'app che stai tentando di avviare viola i criteri di Microsoft Store e non è supportato", un messaggio che altri utenti si sono ritrovati di fronte in queste ore.

Un dietrofront importante, quindi, perché nel 2020 gli utenti si erano accorti che era possibile installare emulatori su Xbox Series X|S. Questo ha permesso di fare preservazione storica, sebbene gli emulatori siano ovviamente delle aree grigi legali per giocare illegalmente a videogiochi che non si possiedono.

Ma adesso è possibile emulare giochi solo in modalità sviluppatore su console, che va pagata separatamente.

Secondo alcune indiscrezioni interne, il motivo di questo cambiamento sarebbe stato proprio una pressione da parte di Nintendo, come ha fatto trapelare un membro del team QA di Xbox.

Indiscrezioni non confermate che, però, sono in linea con il trattamento che la Grande N riserva alle sue proprietà intellettuali. Come accaduto di recente ad una mod multiplayer di Breath of the Wild, che è stata presa d'assalto dai legali dell'azienda.

A questo punto anche l'emulatore che è arrivato di recente su Steam non avrà una vita lunga, possiamo immaginare.

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