La politica nei videogiochi è da sempre un tema spinoso, trattato con la maggior equidistanza possibile dai principali player prevalentemente per non inimicarsi fette di utenza non allineate al pensiero dell'autore, ma è tornato a farsi sentire con forza a pochi giorni dal lancio di Watch Dogs Legion.
Ubisoft ha spesso sottolineato come i propri titoli non ambiscano ad includere messaggi politici al loro interno, sebbene siano spesso stati accusati del contrario.
Similmente, CD Projekt RED ha dichiarato a più riprese di non voler fare di Cyberpunk 2077 un manifesto politico né in un senso, né nell'altro.
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Tuttavia, Watch Dogs Legion sembra prendere posizione molto più apertamente di quanto non si sia visto nelle precedenti produzioni di Ubisoft.
Come scoperto dagli utenti del forum ResetEra, il gioco - ambientato in una versione distopica di Londra nel futuro prossimo - contiene un'intera radio che manda in onda veri e propri talk a tema politico.
Nella clip registrata sopra dall'utente Twitter @ashiinu, possiamo ascoltare il gioco mettere gli ascoltatori - e quindi i giocatori - in guardia dalle modalità di accattivamento dell'elettorato tipiche delle forze sovraniste.
Nel video, che vi consigliamo di guardare, ascoltiamo una voce femminile partire dalla Seconda Guerra Mondiale, prendendo il caso della persecuzione degli ebrei, e arrivare fino all'islamofobia per discutere del delicato momento politico del mondo.
«C'è sempre un nemico da sconfiggere», si può sentire nella radio durante la traversata di Londra in auto.
«Sfortunatamente una delle cose in cui siamo pessimi come esseri umani è riconoscere cose diverse quando non hanno lo stesso aspetto dei precedenti esempi», aggiunge il talk.
È così che il fascismo, si ascolta ancora, non aveva l'aspetto di un regime ma di qualcosa di molto simile ai gruppi sui social media che oggi avvelenano il dibattito civile, «in modo che non ci si possa fidare di nessuna informazione».
Watch Dogs Legion spiega anche che la gente è portata a pensare, per una deformazione, che «le cose non saranno mai più così pessime, sono problemi del passato, ora siamo così più sofisticati».
Ma «la gente non cambia troppo» col tempo, ed è questo il monito di Ubisoft Toronto a proposito delle derive politiche degli ultimi anni.
Nella nostra recensione non abbiamo mancato di sottolineare l'aspetto politico del titolo, ben noto da tempo, sia per quanto riguarda il discorso Brexit, sia per altre sfumature all'apparenza più sottili ma comunque marcate come le politiche migratorie delle nazioni più sviluppate.
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