Se Microsoft ha deciso di affacciarsi al mercato anche con una Xbox One S solo digitale, c’è un motivo molto preciso, e il motivo è che quel mercato digitale è sempre più importante per l’universo dei videogiochi.
I numeri arrivati in questo periodo per la chiusura degli anni fiscali di molte compagnie nipponiche, o del primo quarto dell’anno per alcune occidentali, sono andati tutti nella stessa direzione: un accento sempre più importante sui videogiochi da scaricare e un rallentamento per la tradizionale copia fisica su disco, complice anche la questione COVID-19 – in questo caso specifico.
Anche i numeri di Capcom, recentemente resi noti, indicano lo stesso orizzonte: il publisher giapponese, forte di brand come Monster Hunter o Resident Evil, ha segnalato un calo del 51% anno su anno nella distribuzione di copie fisiche e del 64% sulla loro vendita. Di contro, ha avuto una crescita del 34,5% sui download digitali (si parla di prodotti disponibili solo in digitale) e del 3,9% sulle vendite digitali anno su anno.
Per questo motivo, per l’anno fiscale 2021 Capcom si aspetta di vendere videogiochi “scatolati” per 15,9 miliardi di yen – mentre sono ben più imponenti le vendite previste per il digitale (comprensivo anche di DLC), fatte ammontare a 45 miliardi di Yen ipotetici (quest’anno sono stati 42,6 miliardi).
Con l’avvento della next-gen – e le chiacchiere su possibili varianti delle nuove console che facciano a meno del lettore digitale – sarà interessante vedere se e come questo dato sarà alterato, anche tenendo conto del fatto che molti mercati non contano su una connessione a banda larga soddisfacente per scaricare software di grandi dimensioni.
Fonte: Capcom