Videogiocatori LGBTQ+ sempre più vittime di molestie: 1 su 2 rifiutano di giocare

Un recente sondaggio di GLAAD svela che la community LGBTQ+ dei videogiocatori subisce molestie online in oltre il 50% dei casi.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Il mondo dei videogiochi non va sempre molto d'accordo con la community LGBTQ+ e con le tematiche del gender ad essa collegate e, nonostante produzioni come Horizon Forbidden West The Last of Us Part II (giusto per citare le più blasonate di una lista che sarebbe lunghissima) c'è ancora tanto lavoro da fare per consentire ai videogiocatori di comportarsi in maniera umana nei confronti di chi fa parte di questo gruppo di videogiocatori.

Lo dimostra un recente sondaggio di GLAAD, l'organizzazione no-profit di attivismo LGBT, finalizzata nel promuovere e garantire un'accurata rappresentazione delle persone LGBTQ+, allo scopo di eliminare l'omofobia e la discriminazione basata sull'identità di genere e l'orientamento sessuale.

Secondo il report dedicato al mondo dei videogiochi, che trovate a questo indirizzo per intero, la situazione non è esattamente rosea.

GLAAD ha registrato il fatto che il 17% dei giocatori attivi è LGBTQ+, con una crescita rispetto al 10% dei giocatori attivi riportati dallo studio Games360 di Nielsen nel 2020. Inoltre, secondo lo studio, per i giocatori LGBTQ+ un ambiente sicuro e inclusivo va oltre il gioco stesso, con quasi il 70% di essi che indica che è meno propenso ad acquistare un videogioco da uno studio con una storia di maltrattamenti nei confronti dei lavoratori LGBTQ+.

Nella serie di importantissime e interessanti riflessioni fatte emergere dallo studio emerge che, per i giocatori LGBTQ+, i videogiochi sono un importante sbocco sociale.

Il 71% afferma di avere amici con cui giocare e il 63% vorrebbe avere più amici con cui giocare o parlare di giochi. Il 35% dei giocatori LGBTQ+ ritiene che il gioco sia l’unico mezzo per socializzare con altre persone, rispetto al 28% dei giocatori non LGBTQ+.

La metà di loro afferma di sentirsi più accettata dalla comunità dei giocatori rispetto a dove vivono, ma le community composte da videogiocatori sono ancora molto ostili nei loro confronti.

Il report di GLAAD riporta considerazioni ancora molto preoccupanti per quanto riguarda le molestie ricevute dai giocatori LGBTQ+ nel momento in cui ci si rapporta con altri utenti, quindi nelle chat vocali e testuali, con percentuali molto alte.

Il 38% dei giocatori LGBTQ+ non sente di appartenere alla community dei videogiocatori, mentre il 59% non si sente ben accolta.

Questo perché oltre la metà di questi giocatori, il 52% riferisce di aver subito molestie mentre giocava online, arrivando al punto di evitare di giocare del tutto (il 42% del campione) per evitare di incappare in queste situazioni tossiche, con il 27% che ha smesso del tutto di giocare dopo aver ricevuto molestie.

La speranza è che i videogiochi come il già citato Horizon Forbidden West (lo trovate su Amazon) possano presto normalizzare questo aspetto fondamentale dell'umanità, anche grazie a storie e personaggi che possano veicolare questi messaggi. In ogni modo possibile, dal più impegnativo al più giocoso, come i giocatori che hanno ironicamente deciso di taggare come "LGBTQ+" il prossimo Sonic x Shadow Generations.

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