Sono gli uomini a cui è stata ferita la virilità a rifugiarsi nei videogiochi, spiega senatore USA

Il senatore Josh Hawley si scaglia contro i videogiochi, perché era già qualche settimana che qualcuno non lo faceva.

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a cura di Stefania Sperandio

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Di solito, quando pubblichiamo una notizia, una delle prime cose che facciamo è scegliere i "tag" per archiviarla, ossia l'argomento chiave di quel contenuto. Francamente, in questo specifico caso non saprei cosa taggare – il che è abbastanza esplicativo.

Arriva infatti dagli Stati Uniti la notizia che il senatore Josh Hawley, repubblicano del Missouri, ha collegato alcune sue visioni sulla società al rifugiarsi nei videogiochi. E nella pornografia, a quanto pare.

Come riferito dai colleghi del sito Kotaku, l'idea del senatore è che a causa di una società che vuole portare un modello di mascolinità più sano per tutti gli individui – uomini compresi –, gli uomini si sentano feriti e che per questo si rifugino nei videogiochi e nella pornografia, rinunciando a lavorare.

Nel corso della National Conservatism Conference, il senatore Hawley ha spiegato:

«La responsabilità è uno dei più grandi doni che Dio ha fatto all'umanità, e gli uomini devono essere sempre ritenuti responsabili delle loro azioni.

Eppure, possiamo forse sorprenderci che, dopo anni in cui viene loro detto che sono il problema, che la loro mascolinità sia il problema, siano sempre di più gli uomini che si ritirano nell'ozio, nella pornografia, nei videogiochi?»

Nel corso della sua invettiva, il signor Hawley ha fatto riferimento al caso di Jay Wells, un uomo che ha fatto sapere di aver deciso di lasciare l'Università in Ohio (che costava $34.000 all'anno) per provare prima a «capire cosa voglio fare in futuro». Nel frattempo, Wells ha trovato un lavoro per cui viene pagato $20 l'ora.

«Credo che quel commento» ha dichiarato il senatore, in riferimento alla testimonianza di Wells, «sia particolarmente evocativo e doloroso», in merito alla sua idea di uomini privi di bussola che finiscono con lo scegliere l'eremitismo del videogioco e della pornografia.

L'idea del senatore è che controbattere alla guerra in corso contro gli uomini aumentando il numero di lavori basati sulla manifattura, così da accrescere le possibilità di occupazione – che, a quanto pare, per gli uomini devono vertere sui lavori manuali – e proponendo dei crediti per le tasse sul matrimonio. Questo, secondo lui, aiuterà ad incrementare anche il numero dei matrimoni, riportando un po' di serenità.

La sua visione, che mette i videogiochi tra i grandi mali che strappano via la forza lavoro dagli Stati Uniti, non è certo priva di precedenti. Come fatto notare da Kotaku, in precedenza il senatore Ben Sasse, repubblicano del Nebraska, aveva scritto con preoccupazione nel suo The Vanishing American Adult che «addirittura cinque milioni di americani, più delle popolazioni combinate di Nebraska, Sud Dakota, Nord Dakota, Wyoming e Montana, consumano quarantacinque ore di videogioco alla settimana». La statistica, peraltro priva di fonte, veniva portata nel capitolo del volume in cui si discuteva di come l'America stesse crescendo bambini «più teneri» che in passato.

Ci sono, effettivamente, degli studi che mettono in correlazione un minor numero di ore dedicate al lavoro a un maggior numero di ore dedicate ai videogiochi. È emerso, però, che il motivo è da ricondursi alla scarsa paga proposta per molte posizioni lavorative, che quindi vengono respinte dai candidati.

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