Josh Olin, che segue lo sviluppo della community di Call of Duty: World at War, fa notare come il successo della Zombie Mode denoti il fatto che il genere horror è ben lungi dall’esser saturo.“Di fronte al successo della Zombie Mode, posso dire senza dubbio che il genere ha ancora molto da offrire. D’altro canto molte persone pensavano che il setting nella Seconda Guerra Mondiale avesse bisogno di una svecchiata: ed è esattamente quello che abbiamo fatto e spero riusciremo a fare ancora con il brand di Call of Duty.”