Ambizioni, rischi e speranze infrante si intrecciano nella breve parabola di Spectre Divide, l'innovativo sparatutto tattico che prometteva di rivoluzionare il genere con il suo meccanismo di controllo simultaneo di due corpi.
Dopo appena due settimane dal lancio della prima stagione, Mountaintop Studios ha annunciato la chiusura dei server e la cessazione delle attività dell'intero studio.
Una decisione drastica che testimonia la crescente difficoltà delle produzioni indipendenti di affermarsi in un mercato sempre più competitivo e in un periodo particolarmente critico per l'industria videoludica.
All'inizio sembrava che le cose potessero funzionare. Il lancio di Spectre Divide a settembre aveva generato un cauto ottimismo tra gli sviluppatori, nonostante le recensioni tiepide.
Il modello free-to-play avrebbe dovuto garantire un flusso costante di nuovi giocatori, ma la realtà si è rivelata ben diversa.
Nate Mitchell, CEO di Mountaintop, ha condiviso la notizia con la comunità in un messaggio che trasuda delusione e al contempo orgoglio per il tentativo fatto: «L'industria sta attraversando un momento difficile. Abbiamo perseguito ogni strada possibile per continuare, inclusa la ricerca di un publisher, investimenti aggiuntivi o persino un'acquisizione. Alla fine, non siamo riusciti a trovare una soluzione.»
Lo studio prevede di disattivare i server entro i prossimi 30 giorni e ha già bloccato la possibilità di effettuare nuovi acquisti, promettendo di rimborsare tutti i soldi spesi dagli utenti dall'inizio della prima stagione.
Ciò che distingueva Spectre Divide dalla massa di sparatutto tattici era proprio la sua meccanica principale: permettere ai giocatori di controllare simultaneamente due corpi durante le partite.
Un'innovazione che avrebbe dovuto attrarre curiosità e interesse, ma che evidentemente non è bastata a creare una base di utenti sufficientemente ampia.
Mitchell conclude il suo messaggio con parole che risuonano come una sorta di epitaffio per lo studio, ma anche come un inno alla creatività e al coraggio di osare: «Questo è sempre stato un progetto nato dalla passione, dall'amore per questo genere. Volevamo offrire qualcosa di innovativo che potesse riunire gli amici attorno a momenti indimenticabili. Abbiamo scosso le convenzioni, ma sapevamo fin dall'inizio che le probabilità erano contro di noi.»
Il fallimento di Spectre Divide evidenzia anche la difficoltà di innovare in un genere come quello degli sparatutto tattici, dominato da titoli ormai consolidati come Counter-Strike e Valorant (di cui trovate carte regalo su Amazon), che possono contare su community fedeli e strutture economiche solide.