Quello che sta vivendo l'industria dei videogiochi è un periodo parecchio tumultuoso, come confermano anche le ultime novità in tema di licenziamenti. Produrre videogiochi "da vetrina" costa tanto, coinvolge tante persone, tanti investitori e, banalmente, tanti interessi monetari: il risultato è che spesso abbiamo enormi produzioni, che sfruttano tutte le ultime avanguardie tecnologiche, che faticano ad andare in profitto.
O, forse anche peggio, a volte ne abbiamo alcune che concentrano i budget sul fulgore tecnico – molto facile da vendere e da comunicare per il reparto marketing –, dedicando meno sforzi e denari alla componente ludica vera e propria. Un problema non da poco, considerando che parliamo di videogiochi e non di videogiochi.
Eppure, dal panorama indie arrivano segnali molto interessanti su videogiochi più contenuti, che possono funzionare perché hanno delle belle idee, e che nel loro piccolo riescono perfino ad andare in profitto.
Se già i fenomeni Balatro (arrivato alla nomination al GOTY ai The Game Awards) e Animal Well lo scorso anno non ci avevano detto abbastanza, sappiate che anche Antonblast – arrivato solo a inizio dicembre su PC e Switch – è già riuscito a recuperare i costi di produzione ed è ufficialmente in profitto.
A riferirlo è stato il director Tony Grayson che, come riportato da Polygon, ha esultato per gli ottimi riscontri avuti dal gioco – un platform folle tutto caos e disordine, che impara dal maestro Wario.
Nelle parole di Grayson, alla guida di Summitsphere nella realizzazione (e pubblicazione) di Antonblast:
«In meno di un mese, Antonblast ha recuperato TUTTE le spese di sviluppo, marketing e produzione! Siamo in profitto!
Sembra proprio che Summithspere continuerà a fare un bel po' di giochi per un bel pezzo. Grazie a tutti!».
Grazie a questo successo, quindi, il team potrà continuare a lavorare con serenità ai suoi prossimi progetti. Interpellato proprio da Polygon, l'autore ha detto di avere tutto l'interesse ad esplorare ulteriormente il mondo di Antonblast in futuro, ma ha anticipato che «abbiamo tante altre idee al di là di Anton, nella nostra manica...».
Vediamo quindi quale altra perla creativa arriverà dalle menti di Summitsphere.
I piccoli progetti di personalità, dopotutto, non se la stanno cavando affatto male e stanno diventando un faro molto interessante da seguire per gli amanti dei videogiochi.