È passato già più di un mese da quando Xbox ha preso la decisione apocalittica di chiudere sia Arkane Austin che Tango Gameworks, studi che hanno fatto parte della nuova ondata di licenziamenti e autori di alcuni dei titoli più apprezzati della piattaforma Xbox.
Era il 7 maggio 2024, infatti, quando Xbox comunicò a tutto il pubblico la chiusura dei suoi studi, con una decisione arrivata come il proverbiale fulmine a ciel sereno.
Una notizia che ha creato scompiglio non solo tra i videogiocatori, ma anche tra gli sviluppatori che hanno manifestato il loro forte dissenso per la scelta di Xbox.
Il tempo è passato e oggi è arrivato ufficialmente l'ultimo giorno di lavoro di Tango Gameworks (tramite VGC).
Gli autori di Hi-Fi Rush (lo trovate su Amazon) oggi si sono ritrovati per l'ultima volta nei loro uffici. Alcuni di loro hanno anche documentato la giornata conclusiva con delle foto che, oggi, non possono non suscitare una certa amarezza.
さらば! pic.twitter.com/hVkw1RqO4B
— Takeo Kido (@KidTak) June 14, 2024
Lo sviluppatore Takeo Kido ha condiviso una serie di immagini dello studio giapponese. Come potete vedere ci sono delle immagini della hall e della reception, attrezzature per ufficio imballate e pizze che i dipendenti presumibilmente mangiavano insieme come ultimo pasto.
Tango Gameworks ci saluta quindi dopo più di dieci anni, dalla sua fondazione in quel di Tokyo nel 2010, e da domani sarà ufficialmente uno studio inesistente.
Il team ha lavorato fino all'ultimo proprio su Hi-Fi Rush, aggiornando il titolo per l'ultima volta e chiudendo, presumibilmente, tutte le questioni in sospeso rimaste per i progetti in corso.
Per altro, proprio alcuni giorni fa, Phil Spencer ha parlato per la prima volta della vicenda dopo un lungo silenzio generale.
Dalle sue parole sembrerebbe comunque emergere che il licenziamento sia stata una probabile conseguenza dell'acquisizione di Activision Blizzard, costata ben 69 miliardi di dollari per le casse di Microsoft. Soldi che la casa di Redmond si aspetta di recuperare nel più breve tempo possibile, purtroppo anche a spese di team che non c'entravano assolutamente niente.