Momento non facile per Mark Zuckerberg, fondatore e proprietario del gigante Facebook. Il giovane imprenditore si è presentato davanti al Parlamento dell’Unione Europea per rispondere alle domande dei rappresentanti dell’Unione, che si sono mostrati però estremamente scettici sulla sua posizione, su quella del social network e soprattutto di fronte alla mancanza di alcune risposte.I membri del Parlamento hanno posto domande a Zuckerberg per circa un’ora, attendendo poi in sequenza le sue risposte. Zuckerberg ha parlato, in replica, per circa venticinque minuti, ignorando anche alcune delle domande. Un atteggiamento che non è piaciuto a Guy Verhofstadt, politico belga: «le ho fatto sei domande a cui rispondere sì o no, ma lei non ne ha risposto nessuna» ha fatto notare il membro del parlamento. La risposta di Zuckerberg è stata «mi assicurerò che arriveranno delle risposte», in riferimento a una consultazione con gli altri dirigenti di Facebook per delle risposte che possano pervenire all’UE nei prossimi giorni. Facebook è finito nell’occhio del ciclone per il caso Cambridge Analytica e per il fatto che sia stato usato come mezzo per influenzare l’esito delle elezioni del Presidente degli Stati Uniti, nel 2016. In virtù di questo, Verhofstadt ritiene che quello di Facebook possa a tutti gli effetti essere considerando un monopolio, visto che anche altre due applicazioni estremamente popolari per tenere in contatto le persone, ossia Facebook Messenger e WhatsApp Messenger, fanno ugualmente capo a Facebook. Inoltre, Facebook Inc. è anche proprietaria del gigante Instagram.«Come vuole essere ricordato?» ha chiesto Verhofstadt a Zuckerberg. «Come uno dei giganti di Internet, insieme a Steve Jobs e Bill Gates, come qualcuno che ha arricchito il mondo e la nostra società? O vuole essere ricordato invece come il genio che ha creato un mostro digitale che sta distruggendo le nostre democrazie e le nostre società?» ha concluso l’esponente belga.Una domanda a cui Zuckerberg dovrà ora decidere che risposta dare.Fonte: CNET