Ubisoft sulle polemiche per Assassin's Creed Shadows: «Non è un documentario»

Ubisoft risponde alle polemiche sulla scarsa accuratezza storica di Assassin's Creed Shadows, spiegando di non aver mai voluto creare «un documentario».

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

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La serie di Assassin's Creed non ha mai voluto essere un racconto fedele della storia, prendendosi spesso delle libertà narrative per giustificare sequenze di gameplay e far sentire i giocatori parte integrante del racconto.

Un fatto che dovrebe essere chiaro a chiunque abbia mai messo le mani su uno dei capitoli di casa Ubisoft, ma che non ha affatto fermato le polemiche pre-lancio di Assassin's Creed Shadows, accusato spesso da alcuni utenti online di aver esagerato con queste scelte e peccando di scarsa accuratezza storica.

In un'intervista rilasciata a GamesRadar+, il cinematic director David Nibbelin ha voluto rispondere a queste polemiche, spiegando che l'intenzione del team di sviluppo non è mai stata quella di raccontare «la tradizionale storia giapponese», proprio perché il modo in cui la saga di Assassin's Creed si approccia alla storia è unico:

«Non stiamo cercando di mostrare il Giappone da un punto di vista freddo o molto stereotipata.

Non è un documentario. Volevamo che poteste vivere davvero questa storia».

La decisione di includere due protagonisti giocabili, Naoe e Yasuke, rappresenta una soluzione per permettere ai giocatori di poter vivere la propria storia: Nibbelin spiega che ciò permette di vedere «due prospettive diverse del Giappone», vendo come reagiscono gli NPC di fronte al rispettivo personaggio selezionato. 

Insomma, qualora non fosse già evidente dalla presenza di divinità nei precedenti capitoli della serie, Assassin's Creed Shadows (lo trovate su Amazon) non intende essere un racconto ultra realistico del Giappone feudale, ma solo giocare con eventi realmente accaduti per costruire una storia totalmente diversa e al servizio dei suoi utenti.

Fortunatamente per Ubisoft, pare che le polemiche non abbiano affatto condizionato il lancio del suo ultimo capitolo, assolutamente positivo e che ha già raddoppiato il numero di giocatori complessivi in poche ore.

Un successo che dovrebbe permettere all'azienda di tirare un sospiro di sollievo, dopo aver affrontato settimane molto difficili da un punto di vista finanziario.

Nella recensione dedicata, il nostro Gianluca Arena vi ha raccontato che Assassin's Creed Shadows è effettivamente un passo in avanti rispetto agli ultimi capitoli, pur mantenendo alcuni dei difetti storici della saga.

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2 Commenti

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Scarsa accuratezza? Non ne ha neanche un minimo! E non e' proprio cio' che dicevano prima del lancio.. Anzi! Ora cambiano versione.. Comunque l'insuccesso e' confermato, le bugie sui vari siti vengono a galla e articolisti viola stanno facendo la figura che meritano non capendo che i lettori... sanno leggere! Si e' rivelato essere un capitolo peggiore dei precedenti, noioso e vuoto e non salvo da bug di ogni tipo, e' praticamente outlaws cinese.
I giocatori attivi sono calati durante il week end, in classifica di vendita non e' al top e sta facendo numeri inferiori di dragon age the failguard. Nessuno e' sorpreso di cio.
Ubi... Se ti avevamo detto non lo volevamo cosi', vuol dire non lo vogliamo cosi!
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Sono assolutamente d'accordo! Brava Ubisoft, anche perchè non è la prima volta
che personaggi storici vengano piegati al contesto narrativo della sceneggiatura
di un film di un libro o (in questo caso) di un videogioco.
Da “fantasia” letteraria a “fantasia” iconografica è un pretesto utilizzato da secoli in tutti
media artistici non c'è da stupirsi o scandalizzarsi come fanno i "leoni" da tastiera internettiani, che non hanno mai aperto un Libro di Storia (serio) e che scrivono a vanvera, vanno solo snobbati nei loro commenti e lasciarli gongolarsi nella loro auto-castrazione!
Abbiamo Assassin's Creed II che nel 2009 Ubisoft caratterizzò il personaggio (storico guarda caso), di Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia) per la narrazione durante il periodo storico in cui è ambientato il gioco, ma nessuno all'epoca si scandalizzò della poca storicità impressa al personaggio.
Come mai?
Umberto Eco e gli idioti internettiani docet, ecco la risposta!

Ad Maiora

N.B. Libro di Storia scritto con lettere maiuscole nota bene.
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Quanto sono cringe le persone che criticano un gioco solo perché "non è come lo volevano", o che criticano il fatto che non sia realistico, basato totalmente sulla storia.
È proprio stupido cercare motivi per affossare un gioco solo perché prodotto dalla Ubisoft, ogni sviluppatore ambienta le opere dove vuole, come vuole e le scrive come vuole, e non come lo vuole il pubblico, è stato sempre così prima che il fan service invadesse il mercato.
Nel complesso non è un capolavoro, ma lo apprezzo di più rispetto ai due capitoli precedenti (tralasciando Mirage che è spazzatura)
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Ma questi tizi con l'accento francese? 😁
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