Ubisoft sempre più nei guai: «Siamo ostaggio dei Guillemot e Tencent»

Gli investitori di Ubisoft non hanno preso affatto bene gli ultimi pessimi risultati dell'azienda e chiedono di vendere l'azienda.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Sembra proprio che Ubisoft non stia navigando in acque serenissime: molti dei suoi ultimi videogiochi non hanno infatti ottenuto il successo sperato, portando a un notevole abbassamento del valore della compagnia.

Dopo che le vendite di Star Wars Outlaws (che trovate scontato su Amazon) hanno costretto il publisher a rivedere al ribasso le proprie aspettative, gli investitori si sono dimostrati fin da subito molto preoccupati, causando una fuga e un abbassamento delle quotazioni di mercato che sta già provocando i primi danni.

E adesso stanno arrivando perfino le prime proteste, con investitori che stanno chiedendo in queste ore "la testa" di Yves Guillemot, storico cofondatore della compagnia.

In una lettera pubblica condivisa dal The Wall Street Journal (via Push Square), AJ Investments, uno degli azionisti di minoranza dell'azienda ha chiesto che Ubisoft venga venduta a un'entità privata perché ritiene sia stata malamente gestita fino a questo momento, usando termini molto forti.

«Allo stato attuale, Ubisoft è mal gestita e gli investitori sono ostaggio della famiglia Guillemot e di Tencent, che si sta approfittando di loro.

Una buona gestione si ottiene soddisfacendo gli investitori con il superamento di risultati trimestrali, non concentrandosi su strategie a lungo termine per fornire un'esperienza eccezionale ai giocatori».

Insomma, secondo il parere degli azionisti, Ubisoft non avrebbe fatto abbastanza per garantire profitti e le strategie adottate fino a questo momento non hanno funzionato.

AJ Investments sottolinea che la prova sta tutta nella valutazione attuale delle azioni di Ubisoft, oggi quotate intorno a circa 13€: una quotazione crollata nelle ultime settimane, dato che il normale valore dovrebbe assestarsi intorno ai 40-45€.

Purtroppo, tra le soluzioni suggerite in questa chiamata alle armi c'è anche una nuova ondata di licenziamenti, dato che si parla di riduzione dei costi e ottimizzazione dello staff lavorativo. Sarebbe l'ennesima volta che a rimetterci sarebbero i dipendenti, dopo quelli già lasciati andare poche settimane fa.

Al momento Ubisoft non ha ancora risposto ai dubbi lanciati dagli investitori, ma è evidente che il publisher si trovi in un momento di difficoltà molto difficile da superare: vi terremo aggiornati con eventuali sviluppi.

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