Ubisoft punta tutto sugli NFT, ma i suoi sviluppatori sono in rivolta

I dipendenti di Ubisoft non apprezzano la spinta del publisher verso la tecnologia blockchain.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Nelle ultime settimane Ubisoft non ha mai nascosto di voler investire fortemente sulla tecnologia blockchain e in particolar modo sugli NFT, convinta che entrambi questi elementi possano davvero rappresentare il futuro dei videogiochi.

Il publisher aveva così deciso di lanciare Ubisoft Quartz, una piattaforma dedicata appunto allo scambio e all'utilizzo di token non fungibili all'interno dei suoi videogiochi, utilizzando Ghost Recon Breakpoint come titolo di lancio dell'iniziativa.

La strategia non è stata apprezzata molto da critica e community, ma nonostante ciò il publisher ha insistito ed è arrivato perfino a sostenere che «i giocatori non li hanno capiti» e che stanno facendo tutto questo per dare loro un vantaggio.

L'iniziativa si è rivelata infatti al momento un clamoroso flop, ma questo non ha impedito all'azienda di regalare NFT ai suoi dipendenti, anch'essi molto perplessi riguardo le novità introdotte dal colosso videoludico.

Se in passato gli sviluppatori avevano già dimostrato di essere molto scettici sulla strategia adottata dal publisher, adesso sembra che la continua insistenza del publisher stia arrivando ad esasperare gli animi di chi teme possa davvero essere questa la strada per il futuro.

Secondo quanto riportato infatti da Bloomberg, Ubisoft ha provato a fare ulteriormente chiarezza con tutti i suoi dipendenti all'interno di un forum interno, nel quale l'intento era quello di rispondere ad ogni domanda o dubbio riguardante blockchain e NFT nei videogiochi.

Pare però che in brevissimo tempo la discussione sia stata inondata da una valanga di reazioni negative da parte dei membri dello staff, con un commento in particolare che ha sintetizzato perfettamente lo stato d'animo dei dipendenti:

«Sapete che altro fa guadagnare tanti soldi? Realizzare blockbuster divertenti, spettacolari e innovativi.

Perché non ci concentriamo su questo, invece?»

Una nota inviata alla redazione di Eurogamer.net ha confermato la veridicità dei commenti riportati online, non prima di evidenziare che si è comunque trattato di una violazione dell'accordo tra dipendenti e Ubisoft, ma che comunque sono sempre pronti ad accogliere tutti i feedback sulla vicenda.

Insomma, nemmeno la maggior parte degli sviluppatori di Ubisoft sembra essere d'accordo con l'introduzione della tecnologia blockchain nei prossimi titoli: vedremo se queste reazioni saranno sufficienti a far cambiare idea al publisher.

La compagnia ha infatti comparato l'attuale reazione negativa degli NFT alle lootbox e alle microtransazioni, sottolineando che per loro «è solo l'inizio»: non resta fare altro che aspettare e scoprire se sarà effettivamente questo il futuro dei prossimi titoli videoludici.

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