A giugno dello scorso anno, Ubisoft è stata letteralmente travolta da uno scandalo legato ad alcuni episodi di violenza sessuale all'interno della compagnia.
Il publisher di giochi come Assassin's Creed Valhalla è stato quindi scosso da accuse realmente gravi.
Pochi giorni dopo fu proprio il CEO Yves Guillemot a diramare una nota ufficiale per esprimersi in merito alle accuse, scusandosi con chiunque sia stato molestato.
L'onda d'urto ha portato all’allontanamento per molestie di diversi esponenti della compagnia transalpina, tra cui elementi definiti di fatto lo zoccolo duro del team creativo di Ubisoft.
A quanto pare, le grane non sarebbero finite: come riportato da Kotaku, il sindacato Solidaires Informatique avrebbe fatto causa al colosso francese, accusando la compagnia e lo stesso Guillemot di tollerare molestie e abusi all'interno degli uffici del publisher.
La società accusa il colosso d'oltralpe «per il mantenimento e il rafforzamento di un ambiente di lavoro in cui le molestie sessuali sono tollerate».
Secondo il sindacato «è più redditizio per l'azienda mantenere i molestatori sul posto piuttosto che proteggere i propri dipendenti.»
Parole davvero dure, a cui la compagnia transalpina ha risposto per mano di un portavoce interpellato da Kotaku: «Non abbiamo ulteriori dettagli da condividere riguardo al reclamo presentato contro Ubisoft.»
La denuncia prende di mira anche diversi dipendenti ed ex dipendenti di Ubisoft, tra cui l'ex direttore creativo Serge Hascoët e l'ex vicepresidente editoriale Tommy Francois.
Entrambi si sono dimessi dalla società durante la scorsa estate, a seguito di molteplici segnalazioni di abusi sessuali presso la sede parigina della compagnia.
Nel frattempo, Cecile Cornet - ex capo del dipartimento delle risorse umane dell'azienda - è stata rimossa dalla sua posizione per aver permesso che "le molestie fiorissero all'interno dell'azienda".
Sebbene Guillemot sia stato tirato in causa nella denuncia, non vi è alcun episodio specifico che lo vede protagonista diretto, se non quello di essere stato a capo dell'azienda mentre i fatti erano in corso.
Ricordiamo anche che a settembre dello scorso anno anche Michel Ancel – papà di Rayman e di Beyond Good & Evil 2 – è stato additato di avere avuto una “condotta tossica”, nonostante abbia negato le accuse.
Parlando di Ubisoft, ricordiamo che la compagnia ha da poco annunciato due importanti rinvii relativi a due suoi giochi di punta.
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