Ubisoft ancora nei guai: al via una causa legale

Ubisoft avrebbe violato diverse leggi sulla privacy, tra cui il Video Privacy Protection Act, dando il via ora a una causa legale.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

A quanto pare, continua il momento decisamente sfavorevole per Ubisoft, caduta in un'altra diatriba piuttosto seria.

Un'azione legale collettiva è stata infatti intentata contro la compagnia, accusata di aver condiviso illegalmente dati personali degli utenti dello Ubisoft Store con Meta (ex Facebook), come riportato anche da Push Square.

La causa, avviata da Trevor Lakes e Alex Rajjoub, sostiene che l'azienda francese abbia violato diverse leggi sulla privacy, tra cui il Video Privacy Protection Act.

Secondo quanto riportato, Ubisoft avrebbe utilizzato lo strumento Pixel di Meta per tracciare le attività degli utenti sul suo store online, inclusi gli acquisti effettuati, senza il loro consenso.

Queste informazioni sarebbero state poi condivise con Meta per scopi di marketing, in particolare per il "retargeting", una pratica che mira a convincere i clienti a effettuare acquisti ripetuti.

La causa sostiene che questa condivisione di dati violi non solo il Video Privacy Protection Act, ma anche il Federal Wiretap Act e il California Invasion of Privacy Act.

I querelanti chiedono un risarcimento finanziario e un'ingiunzione che costringa Ubisoft a interrompere l'uso di Pixel o a ottenere esplicitamente il consenso degli utenti prima di utilizzarlo.

Questa azione legale solleva importanti questioni sulla privacy dei dati e sul consenso informato degli utenti nel contesto del commercio elettronico.

Se certificata come class action, la causa potrebbe avere implicazioni significative non solo per Ubisoft, ma potenzialmente per molte altre aziende che utilizzano strumenti simili per il tracciamento e il marketing online.

Il caso mette in luce la crescente preoccupazione dei consumatori riguardo alla raccolta e all'uso dei loro dati personali da parte delle aziende tecnologiche.

Evidenzia inoltre la necessità di una maggiore trasparenza e di normative più stringenti sulla protezione dei dati nel settore del gaming e dell'e-commerce.

Se la causa dovesse avere successo, potrebbe costringere molte aziende del settore a rivedere le proprie pratiche di raccolta e condivisione dei dati.

Ciò potrebbe portare a cambiamenti significativi nel modo in cui le aziende di gaming ed e-commerce interagiscono con i loro clienti online, privilegiando una maggiore trasparenza e il rispetto della privacy degli utenti.

Restando in tema, di recente Ubisoft ha commentato le recenti voci sulla possibile acquisizione di Tencent, confermando di voler prendere in considerazione ogni opzione.

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