Twitch mette al bando le parole "vergine", "incel" e "simp" - ed è subito polemica

La piattaforma Twitch sta continuando a muoversi per aginare le interazioni tossiche, ma non tutti sono contenti delle sue scelte.

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a cura di Stefania Sperandio

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Sappiamo che le interazioni online potrebbero non sempre essere molto piacevoli, perché si innescano facilmente delle discussioni e – per qualche motivo – le persone si dimenticano con deprimente facilità di interagire con altre persone, e non con avatar e nickname che fluttuano nell'etere senza un proprietario. Lo sa ad esempio CD Projekt RED, con uno dei suoi senior designer che per qualche giorno ha dovuto lasciare i social a causa dei commenti tossici ricevuti personalmente per via della versione console di Cyberpunk 2077.

Considerando il grande pubblico che attira, anche Twitch sta provando a muoversi per arginare i fenomeni di interazione sgradevole che possono verificarsi sulla sua piattaforma. Pochi giorni fa vi avevamo raccontato della messa al bando dell'espressione "blind playthrough", con cui si indicava una partita "alla cieca", ossia una run all'interno di un gioco che non si conosceva e non era stato giocato prima dal protagonista dello streaming.

Era stato infatti segnalato che l'espressione fosse poco inclusiva e offensiva per i non vedenti, motivo per cui Twitch ha deciso di provare a sposare un linguaggio che non normalizzi termini che potrebbero essere ritenuti discriminatori. La reazione della community era stata però molto spaccata, tra chi aveva apprezzato la scelta e chi, invece, aveva sottolineato l'importanza nel sottolineare quando un termine abbia un'accezione offensiva e quando no.

Twitch contro "vergine", "incel" e "simp"

Apprendiamo oggi da Rod Breslau, consulente per gli eSport e insider dello sport elettronico, che Twitch ha deciso di rivedere anche l'uso di alcune parole all'interno della sua community, che vengono di solito usate con un'accezione insultante. Si tratta di "vergine", di solito scritto o detto come insulto a qualcun altro, di "incel", espressione usata per insultare gli "involontariamente celibi" che solitamente si scagliano contro le donne, e "simp", in questo caso un'espressione usata per additare coloro che difendono le donne a spada tratta nella speranza, secondo chi insulta, di attirarne le attenzioni.

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«Ora Twitch dice che non puoi più chiamare gli altri 'simp', 'incel' o 'vergine' perché sono contro i termini della piattaforma, insieme alle emote che si riferiscono al termine 'simp'. Twitch, cosa stai facendo?» ha scritto Breslau, mostrandosi perplesso per questa decisione.

Secondo lui, infatti, le persone stanno utilizzando in modo eccessivo queste parole, «al punto che non significano più niente, e i perdenti usano costantemente termini come 'simp' per attaccare qualcuno che dica qualsiasi cosa positiva su una donna. Ma questo non risolverà nessuno di questi problemi – il che è perfettamente in linea con Twitch.»

Il commento di Twitch

Breslau ha anche riportato una nota di un portavoce di Twitch, dove viene spiegato che queste parole non vengono bannate in assoluto, ma vengono bannate se usate come insulto. La risposta della community è stata immediata: se c'è di mezzo l'insulto, non dovrebbe esserci il ban al di là delle parole utilizzate? Che differenza fa la parola usata per insultare rispetto ai provvedimenti che saranno presi dalla piattaforma? Nella nota, comunque, il portavoce ha spiegato:

Prenderemo provvedimenti contro l'uso di termini come 'simp', 'vergine' e 'incel' specificamente quando vengono usati negativamente per riferirsi alla vita sessuale di un'altra persona. Utilizzare questi termini di per sé non porterà a degli interventi, ma prenderemmo dei provvedimenti se venissero usati ripetutamente in modo molesto.

Le reazioni all'idea di Twitch

In diversi si sono espressi sull'argomento: l'analista Daniel Ahmad, ad esempio, si è chiesto se la cosa fosse seria o uno scherzo e ci ha riso su. Lo sviluppatore Cliff Blesinzki fa notare che «troveranno semplicemente nuovi termini [per insultare], questo non risolve niente».

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Altri hanno fatto notare che questa misura sarebbe contro le streamer (capita, infatti, che alcuni molestatori vengano definiti "incel" dal loro seguito o dalle dirette interessate), che puntualmente si trovano a far fronte a scatti d'ira di ogni sorta da persone non meglio identificate.

In un provocatorio tweet di risposta alla misura di Twitch leggiamo «benvenuti su Twitch, dove puoi insultare le ragazze chiamandole [seguono espressioni non edificanti usate su Twitch, ndr], ma dove se dici a qualche tizio che non si fa la doccia da sei giorni e che molesta le donne che è un incel, allora ti bannano».

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Si tratta solo di uno delle decine di commenti che sono rimasti stupiti da questa misura di Twitch, con qualcuno che afferma anche che gli "incel" sarebbero in realtà un gruppo auto-definitosi così, e non un'espressione insultante.

Al di là delle reazioni scatenate sui social, vedremo come Twitch si muoverà nell'applicazione di queste normative, con molti celebri streamer che erano già sul piede di guerra per alcuni cambiamenti nella politica della piattaforma – come l'uso della musica.

Di recente gli streamer erano finiti al centro del dibattito anche quando si era parlato del fatto che possano monetizzare i loro contenuti, senza che però agli sviluppatori dei giochi mostrati venga corrisposta una parte. Si era accesa una discussione sui diritti concessi dalla licenza d'uso del gioco che acquistiamo con la nostra copia, con la community che, anche in quel caso, era apparsa estremamente divisa.

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