Twitch è nei guai: addio in un paese per «costi proibitivi»

Sembra che Twitch non stia affatto passando un periodo positivo: dopo i licenziamenti di massa, ora dice addio anche ai server in Corea del Sud.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Le ultime notizie che arrivano in casa Twitch sono decisamente preoccupanti: il servizio in streaming ha appena deciso di rinunciare a uno dei paesi più importanti e seguiti nel panorama dei videogiochi competitivi.

Come segnalato da Dexerto, la celebre piattaforma di proprietà di Amazon ha deciso di fare una scelta estremamente difficile, lasciando intuire un futuro sicuramente impegnativo: rinunciare alla fruibilità e ai server della Corea del Sud.

Si tratta di uno dei paesi più importanti dal punto di vista del gaming competitivo, dato che gli eSports sono particolarmente popolari e celebrati anche dal grande pubblico: inutile dunque sottolineare che una piattaforma come Twitch avrebbe dovuto trovare terreno fertile per i titoli più competitivi.

Eppure, la compagnia ha annunciato che a partire dal 27 febbraio 2024 spegnerà tutti i servizi in Corea del Sud: significa che a tutti gli effetti non sarà più possibile effettuare streaming in quel territorio.

Il CEO Daniel Clancy ha giustificato la decisione in un post pubblicato sul blog ufficiale, in cui spiega che la decisione è dovuta ai «costi proibitivi» dei server in quel territorio: sembra che Twitch abbia operato sempre in grave perdita, dato che i costi arrivano a essere anche 10 volte più elevati rispetto a quelli degli altri paesi.

Evidentemente, secondo la piattaforma il "gioco" non valeva più la candela, prendendo la difficile decisione di interrompere il supporto il prima possibile.

Chiaramente non emerge un quadro positivo della situazione finanziaria di Twitch, soprattutto alla luce dei già recenti licenziamenti di massa: evidentemente, nonostante la sua ampia diffusione e il supporto di Amazon, il servizio sta facendo molta fatica a generare profitti.

E il fatto che si scelga di rinunciare a un mercato come quello della Corea del Sud è indubbiamente preoccupante, dato che ridimensionerà le aspettative di crescita della piattaforma stessa. Speriamo, dunque, che questa non sia solo la prima di diverse chiusure improvvise.

Il nostro consiglio, se il vostro sogno è quello di diventare streamer, è di farlo senza la volontà di trasformarlo necessariamente in un lavoro. Se dovesse servirvi qualche strumento utile, come microfoni e webcam adatte, potete dare un'occhiata al catalogo di Amazon.

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