Tomb Raider, la Pratchett parla del personaggio di Lara

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

L’autrice del reboot di Tomb Raider, Rihanna Pratchett, ha parlato nuovamente del personaggio di Lara Croft e di come si è rapportata con lei per riuscire a scrivere il gioco.Secondo la Pratchett, Lara aveva finito con l’essere un personaggio esplorato solo nell’ottica del suo aspetto fisico, ragion per cui la definisce “ultra-sessualizzata.” La sua idea, invece, era di scrivere qualcosa di diverso.“Ho sempre avuto un rapporto di alti e bassi con Lara nel corso degli anni” ha rivelato la Pratchett. “Ho giocato al primo episodio – in realtà, ci giocò Papà – che trovai grandioso. Di lì in poi, però, ho avuto la sensazione che Lara sia stata ridotta ad un paio di tette, un paio di pistole e una treccia di capelli.”“Lara è diventata anche più rilevante dei giochi stessi, con addosso tutta l’attenzione sessuale. Sono abituata a questo genere di cose nei giochi, ma dava un po’ l’impressione che il messaggio fosse una cosa del tipo ‘ragazze, questo gioco non è roba per voi’, nonostante Tomb Raider sia sempre stato molto popolare anche tra le donne. La possibilità di mettere le mani sul personaggio di Lara” prosegue la Pratchett, “mi ha dato l’occasione di fare la differenza. Ho speso tantissimo tempo a lavorare sul passato di Lara, sulle relazioni con gli altri personaggi, su come si evolve. Lei è una Lara senza pistole e senza tutte quelle cose che le permettevano di essere sicura di sé in ogni situazione.”Alla fine dell’intervista, la Pratchett ha rivelato anche una curiosità: “non mi sono subito resa conto di quanto popolare fosse il personaggio di Lara. Solo quando ho finito di scrivere tutto mi sono detta ‘Mio Dio, è Lara Croft! Perfino mia madre sa chi è!”

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