Tomb Raider, fumetto ufficiale fa riferimento a un sequel

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

La bravissima Gail Simone, già firma delle sceneggiature dei fumetti di Wonder Woman, Deadpool e Batgirl, è al lavoro sulle strisce ufficiali dedicate al reboot di Tomb Raider, ed ha concesso una interessante intervista durante il Comi-Con, dove ha rivelato qualche indiscrezione sul futuro del reinventato franchise. Vi traduciamo gli scorci più interessanti dell’intervista, pubblicata da Kotaku.Domanda: “il nuovo Tomb Raider ci da’ un reboot di Lara Croft in un’ottica molto più oscura, con anche alcuni elementi horror che riescono a far sorgere la maggior parte della tensione. Il tuo fumetto rifletterà questo aspetto?”Simone: “ho deciso di occuparmi da sola di questa serie perché amo tanto i suoi videogiochi, quindi sì – manterrò sicuramente i toni visti nel videogame. Ho sempre amato la classica e fichissima Lara Croft, ma questa è come la sua storia d’origine, è come se stessimo vedendo com’era prima di diventare quell’icona. […] La narrazione del gioco mi ha rapito subito. La differenza è che il gioco narrava una storia claustrofobica in un’ambientazione isolata. Noi invece andremo un po’ in giro per il mondo.”Domanda: “quando saranno ambientati i tuoi fumetti rispetto al nuovo gioco? Si tratterà ancora di una nuova Lara che sta cominciando a diventare un’avventuriera?”Simone: “sarà decisamente così. Si comincia poche settimane dopo la fine del gioco, ed è tutto posto in una linea di continuità. Sarà canonico nella storia di Tomb Raider, e porterà DIRETTAMENTE al sequel. È questo che mi elettrizza di più: siamo parte della storia di Lara Croft.”Domanda: “i primi Tomb Raider non davano a Lara molte motivazioni per fare ciò che stava facendo: esisteva per essere controllata e per essere guardata. Quale ritieni essere uno dei tratti contraddistintivi di Lara? Cosa pensi che la porti a fare quello che fa?”Simone: “è vero, i primi giochi non davano profondi motivi emotivi ai personaggi, ma – maledizione! – erano davvero divertenti. E pionieristici, in molti modi. Il modo in cui vedo Lara ora, è che lei non corre dietro ai tesori, non è che sia desiderosa di misteri. Lei si fa delle domande, è un’esploratrice. Sono le risposte, quello che vuole. Il punto è che lei è semplicemente impossibile da fermare. È questo che amo di lei. Tutti la sottovalutano, ed è un errore tremendo.”Domanda: “c’era una cosa della precedente versione di Lara che ti scocciava o ti ha dato grattacapi? Ci sarà un modo in cui tu possa trovare il giusto compromesso nello scrivere questa sceneggiatura?”Simone: “non sento nessun bisogno di distaccarmi dalla vecchia versione di Lara. Quando sei una fan dei videogiochi – come me – e ti ritrovi davanti ad un grande gioco con una protagonista donna che spacca i cu*i ed ha dei livelli di figaggine pari a quelli di James Bond… quella è una cosa fortissima, ed è per questo che ho voluto giocare i primi episodi di Tomb Raider. […] Tutto ciò che abbiamo intenzione di fare è mostrare il suo percorso: come ha fatto una universitaria britannica a diventare questa icona dell’avventura, questa magnifica e pericolosa donna?”Domanda: “hai mai avuto modo di parlare con Rhianna Pratchett e gli altri creatori che hanno lavorato all’ultimo Tomb Raider?”Simone: “assolutamente, l’ho fatto, e sono davvero felice di poterla considerare un’amica, ora come ora. Rhianna è semplicemente una narratrice eccezionale. La sua scrittura nel nuovo Tomb Raider è così naturale, credibile e convincente, che puoi davvero sentire il dolore fisico ed interiore di Lara. Molto di questo è dovuto unicamente a Rhianna. Ho adorato così tanto il suo lavoro da averle chiesto di partecipare con me alla mini-serie a fumetti, ‘Legends of Red Sonja’. È stata una inestimabile e generosa alleata, in questo.”Come potete notare, il riferimento ad un sequel di Tomb Raider è abbastanza netto, quindi attendiamoci presto delle novità in merito.

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