THQ, Rubin assicura che anche gli ultimi giochi saranno venduti

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il presidente dell’ormai defunta THQ, Jason Rubin, ha assicurato che tutti i beni rimanenti dell’azienda ancora non acquistati da qualcuno saranno comunque mantenuti in vendita così che possano trovare un acquirente. Secondo Rubin, anche gli ultimi franchise, quindi, dovrebbero essere acquistati “separatamente, entro le prossime settimane,” come provede il procedimento Chapter 11.“Penso che nel prossimo futuro, la distribuzione digitale e i modelli di business alternativi porteranno una maggior parte dei soldi che la gente spende per i giochi direttamente nelle tasche dei publisher/sviluppatori” ha dichiarato Rubin. “In base a questo tipo di cambiamento, nel giro di qualche anno una THQ sarebbe in grado di sopravvivere, ed i publisher più grandi produrranno ancora più profitti. La prossima manciata di anni di transizione sarà incredibilmente impegnativa per tutte le compagnie che producono giochi AAA.”Inoltre, Rubin ha voluto sottolineare come ritenesse che i prezzi pagati dai compratori all’asta non rappresentassero effettivamente la qualità complessiva di quanto stavano acquistando, e ritiene che “coloro che pensano di giudicare la qualità dei prodotti in base al prezzo che hanno pagato, non si stanno affatto facendo un favore.”Lo stesso Rubin ha dichiarato anche di ritenere “una farsa” il fatto che Vigil non sia stata acquistata, ed ha dichiarato che “se non mi fosse proibito dalle regolazioni SEC, ci sarei stato io lì con il mio libretto degli assegni.”Anche l’ex presidente di THQ, Danny Bilson, ha espresso il suo parere sull’infausta sorte della compagnia, dichiarando di essere “dispiaciuto per tutte quelle persone talentuose che improvvisamente hanno perso il loro lavoro, in particolar modo per i ragazzi di Vigil ad Austin.”“È una perdita per i giocatori di tutto il mondo quando una compagnia che ha investito così tante risorse in questa forme d’arte, lungo molti anni, all’improvviso sparisce” ha spiegato Bilson. “Alla fine, significa che tutti noi che amiamo giocare avremo meno videogame e meno possibilità di scelta. Se dobbiamo trovare una cosa positiva in tutto questo, direi che si tratta del fatto che almeno i giochi che erano in sviluppo riceveranno i fondi necessari a completare i lavori. Mentre gli studio e i progetti che sono stati acquistati, dovrebbero garantire grandi esperienze per gli anni a venire.”

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