La terza stagione di The Witcher su Netflix è disponibile da alcuni giorni, ma a quanto pare non ha fatto breccia nel cuore dei fan.
La serie (che trovate nei videogiochi CD Projekt su Amazon) sembra infatti non essere riuscita a bissare il successo delle prime due, in primis per una qualità altalenante.
Nella nostra recensione vi abbiamo del resto spiegato che si tratta di «una serie che si lascia guardare a fatica, divisa in due parti più per smorzare la noia generale, che per vere esigenze produttive».
Ora, come riportato anche da The Gamer, il produttore esecutivo di The Witcher ha dato la colpa della qualità dello show a TikTok e agli americani.
Tomek Baginski ha infatti reso noto in un'intervista a Wyborcza: «Quando si tratta di spettacoli, più il pubblico è giovane, più la logica della trama è meno importante».
L'intervistatore ha poi chiesto a Baginski cosa sia significativo per i più giovani, e lui ha risposto: «Solo emozioni. Solo emozioni pure. Un mix di emozioni nude e crude. Queste persone sono cresciute su TikTok e YouTube, saltano da un video all'altro [...] Cari bambini, quello che fate a voi stessi vi rende meno resistenti ai contenuti più lunghi, alle lunghe e complicate catene di cause ed effetti».
Al netto del discorso di Baginski, sicuramente comprensibile, c'è da dire che i problemi della terza stagione dello show sono comunque altri e piuttosto evidenti, ed esulano in larga parte dall'età e dall'attenzione del pubblico.
Restando in tema, uno degli sceneggiatori di The Wicher ha difeso la fedeltà della serie rispetto ai libri, oltre ad aver lasciato intendere "stranezze" dietro le quinte.
Ma non è tutto: al momento non sappiamo ancora come avverrà la transizione tra Cavill e Hemsworth, sebbene alcuni parlano di un multiverso.
Per concludere, sempre parlando della serie, diverse settimane fa l'attore che veste i panni di Ranuncolo ha insistito per includere nella terza stagione un personaggio in particolare.