L'edizione Remastered di The Last of Us Part 2 ha proposto ai fan del capolavoro sviluppato da Naughty Dog la migliore versione possibile dell'ultima avventura di Ellie, con alcuni scenari extra e alcune piccole novità degne di nota per gli appassionati storici.
Tra queste segnaliamo soprattutto No Return, una modalità roguelike in cui è possibile utilizzare i personaggi più celebri della serie, incluso ovviamente Joel — anche se sembra che la sua implementazione non sia affatto piaciuta ai fan.
Come vi avevamo raccontato nella nostra recensione, in realtà sarebbe stato meglio chiamare questa edizione semplicemente "Director's Cut": le novità introdotte sono infatti molto poche per spingere tanti utenti a giocarci ancora così a lungo.
E i primi dati di gioco di The Last of Us Part 2 Remastered (lo trovate su Amazon) dopo appena la prima settimana sembrano aver dato decisamente ragione a questo sentimento: tantissimi giocatori lo hanno già abbandonato in massa.
Secondo gli ultimi report di GameInsights, segnalati tramite TrueTrophies, The Last of Us Part 2 Remastered ha già perso il 72% dei giocatori in una sola settimana dal lancio: numeri decisamente preoccupanti per qualunque gioco, ma che confermano come le novità non siano riuscite a incentivare la rigiocabilità.
Si pensava infatti che proprio No Return avrebbe rappresentato la scusa perfetta per spingere i giocatori a tornare e fare nuove partite: evidentemente, la modalità roguelike non ha entusiasmato così tanto gli utenti ed è stata ritenuta solo un'aggiunta extra senza infamia e senza lode.
I dati sembrano inoltre confermare che la maggior parte degli utenti che hanno acquistato la versione sono stati coloro che già avevano acquistato l'edizione originale di The Last of Us Part 2: dato che l'upgrade costava solo 10 euro, il basso costo è stato un incentivo sufficiente per provare con mano le ultime novità. Per poi passare, evidentemente, ad altri giochi pochi giorni più avanti.
In occasione del nuovo documentario gratuito Grounded II, che sarà reso disponibile nelle prossime ore, Neil Druckmann ha avuto modo di parlare di una delle principali controversie legate al lancio del secondo capitolo: la "pubblicità ingannevole" di Joel in uno dei trailer principali.