The Last of Us Online era «fantastico», svela Shuhei Yoshida

The Last of Us Online era un grande progetto, ma Naughty Dog ha dovuto scegliere: a rivelarlo è stato Shuhei Yoshida, ex dirigente di PlayStation.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

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Shuhei Yoshida, ex dirigente di PlayStation, ha rivelato di aver provato con mano The Last of Us Online prima che Sony ne cancellasse lo sviluppo, definendolo un gioco «fantastico»

Tuttavia, il progetto, noto come Factions, è stato accantonato alla fine del 2023 poiché Naughty Dog non voleva trasformarsi in uno studio esclusivamente dedicato ai giochi live service.

La cancellazione è avvenuta dopo l’intervento di Bungie, che aveva sollevato dubbi sulla capacità del gioco di mantenere alto l’interesse dei giocatori nel lungo periodo.

Yoshida, in un'intervista a Sacred Symbols+ (via Eurogamer), ha spiegato che il team era entusiasta del progetto, ma che lo studio si è reso conto di non poter gestire contemporaneamente lo sviluppo di un live service e quello della sua nuova IP, Intergalactic: The Heretic Prophet, annunciata ai The Game Awards 2024.

Secondo Yoshida, Sony non ha mai imposto ai propri studi di sviluppare giochi live service, ma molte software house hanno colto l'opportunità per ottenere più facilmente approvazioni e finanziamenti.

Negli ultimi anni, PlayStation aveva messo in cantiere oltre dieci titoli di questo tipo, ma la maggior parte di essi è stata cancellata, tra cui il recente Concord, chiuso poco dopo il lancio.

L’ennesima cancellazione di un progetto importante lascia un vuoto nei piani di Sony, che ha mostrato pochi titoli first-party nel recente State of Play.

L’unico live service rimasto in programma, Fairgame$, è stato rinviato al 2026. Nel frattempo, Yoshida ha anche commentato la crisi dell’industria videoludica e i licenziamenti, attribuendo le difficoltà agli investimenti eccessivi durante il periodo COVID, seguiti ora da un ridimensionamento drastico.

Ad ogni modo, la storia di The Last of Us Online è la dimostrazione di come il sogno dei live service sia sempre più un azzardo per l’industria.

Se persino uno studio come Naughty Dog - autore di big come The Last of Us Part 1, che trovate su Amazon - ha dovuto fare marcia indietro, significa che il modello non è più così sicuro come sembrava.

E alla fine, Sony si ritrova con una strategia confusa: voleva dominare il settore dei live service, ma ora ha più cancellazioni che successi

Il problema è che, in mezzo a questi cambi di direzione, a rimetterci sono sempre i giocatori.

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2 Commenti

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I finanziamenti DEI hanno preso la decisione per loro.
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Che smacco! L'online del primo capitolo fu davvero bello.
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