Matt Firor, director del progetto The Elder Scrolls Online
, ha parlato in un’intervista di come si svolgeranno le quest, e di come il sistema di gioco tenderà a favorire la socializzazione tra gli utenti, pur non penalizzando color oche preferiscono giocare in solitaria.In particolare, Firor si è detto “preoccupato di evitare la sindrome di punizione di un giocatore: nei vecchi MMO, c’era un giocatore che veniva premiato ed uno che veniva punito negli scontri. Oggi gli MMO stanno superando questi concetti, e premiano due giocatori per avere ucciso un mostro, ad esempio. Noi incoraggeremo i giocatori a combattere fianco a fianco, conoscersi ed interagire, è così che si fa amicizia nei giochi online.”Ma, ha sottolineato Firor
, “potrete vivere l’esperienza di gioco al 100% anche se siete dei tipi solitari.” Come a dire, il gioco incoraggerà la collaborazione, ma non penalizzerà chi invece preferisce fare da sé.Matt Firor ha parlato anche della dinamica delle quest, che ricorderà molto quella dei normali episodi della serie The Elder Scrolls: “negli MMO classici, se vedete una torre in lontananza, evitate di andarci, e puntate dritti verso la città, dove con ogni probabilità qualcuno vi assegnerà una quest che vi dice di andare alla torre. Io lo trovo stupido: se vedete qualche luogo interessante in The Elder Scrolls, anche Online, ci andate direttamente, e trovate qualcosa di interessante da fare, magari anche una lunga serie di quest. Completerete le vostre mansioni, otterrete la ricompensa, e poi magari andrete in città. Non c’è un ordine preciso da seguire per fare le cose.”