Si è chiuso nelle ultime ore uno degli scioperi più lunghi in ambito entertainment, quello che ha coinvolto per la durata di un anno i doppiatori di videogiochi.Ve ne avevamo parlato in uno speciale allo scoppio del caso, e vi invitiamo a consultarlo per avere un’idea più chiara di cosa sia successo.La situazione era soltanto parzialmente rientrata a settembre grazie ad un accordo stretto da SAG-AFTRA, l’associazione che rappresenta i doppiatori, ed Electronic Arts e Activision.Adesso, il 90% dei doppiatori membri dell’ente e i principali publisher hanno raggiunto una stretta di mano globale, che prevede una serie di benefit per quanti prestano la propria voce ai videogame.Tra questi, troviamo la possibilità per i doppiatori di chiedere il nome in codice del progetto, il suo genere, l’appartenenza del progetto ad una proprietà intellettuale già pubblicata e, nel caso, se il ruolo sia già stato interpretato da lui stesso o da altri attori.Ai doppiatori sarà anche garantita l’opportunità di sapere se i personaggi interpretati pronunceranno profanità o insulti legati alla razza, e se saranno questi saranno coinvolti in scene di sesso o richiederanno un lavoro di stunt live action.Si è anche ottenuto una maggiore garanzia circa lo stress vocale cui molti doppiatori sono sottoposti (con interpretazioni di personaggi che richiedono un particolare tono o sonorità complesse) e la puntualità dei pagamenti, tema su cui i publisher chiedevano un alleggerimento. Tra i personaggi di spicco che hanno combattuto questa battaglia troviamo David Hayter (Metal Gear Solid), Jennifer Hale (Mass Effect) e Ashly Burch, che per il suo impegno ha visto la “sua” Chloe Price doppiata da un’altra attrice in Life Is Strange: Before the Storm. Fonte: Polygon