Sappiamo bene quanto i costi dei videogiochi siano aumentati a dismisura negli ultimi anni, e Tekken 8 si inserisce in questo contesto di produzioni che vendono tantissimo ma, spesso, fanno fatica a rientrare nei costi.
Il nuovo picchiaduro della saga di Bandai Namco (che trovate su Amazon) è stato un vero successo per Katsuhiro Harada e i suoi, andando a continuare il momento positivo del genere che da alcuni anni a questa parte sta avendo una rinascita importante.
Mentre Street Fighter 6 è stato l'apripista più recente per quanto riguarda la scena dei picchiaduro, capace di imporsi grazie a delle vendite importanti, Bandai Namco ha seguito a ruota Capcom.
Tekken 8 ha infatti venduto oltre un milione di unità in tutto il mondo nel suo primo giorno di uscita, ed ha superato le due milioni di unità nel primo mese.
Numeri che sicuramente devono fare la felicità di Bandai Namco, anche se forse non saranno abbastanza.
Come racconta Katsuhiro Harada sui social, infatti, Tekken 8 è costato ben tre volte tanto l'investimento profuso per lo sviluppo di Tekken 7. Non sarà facile per il team rientrare rapidamente nei costi, forse, come racconta anche Harada parlando delle difficoltà nella gestione dei budget odierni per sviluppare videogiochi.
Rispondendo ad alcuni utenti perplessi dall'inserimento del Tekken Shop, tenuto nascosto fino alla release e che sarà aggiunto successivamente, Harada ha "difeso" in un certo senso questa iniziativa spiegando com'è sviluppare videogiochi, oggi.
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«I costi di sviluppo sono ora 10 volte più costosi rispetto agli anni '90 e più del doppio o quasi triplo del costo di Tekken 7», spiega Harada nel commento.
Parlando anche del costo del mantenimento dei server e di tutte quelle specifiche online che non c'erano in passato, Harada spiega che serve un continuo flusso di denaro per mantenere i giochi attivi.
Rispondendo a chi si lamentava del Tekken Shop, Harada ha detto:
«Probabilmente però conserva solo bei ricordi dei vecchi giochi vissuti da ragazzo e non presta attenzione a questi tempi che cambiano e ai costi crescenti. La situazione economica e tutto il resto stanno cambiando. Se semplicemente non facciamo nulla come suggerisce, il gioco smetterà di funzionare tra pochi mesi.»
Parlando di successi a metà, per così dire, anche Alan Wake 2 è un successo per Remedy sebbene non sia ancora rientrato nei costi.