Quello della pirateria è un tema sempre caro e/o famigerato per l'industria dei videogiochi, tra questi anche i titoli Nintendo come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom che, a quanto pare, è stato piratato 1 milione di volte.
Ovviamente Nintendo non dovrebbe preoccuparsi troppo di questa cifra, visto che Tears of the Kingdom ha venduto tantissimo ed è abbondantemente uno dei migliori videogiochi di Nintendo Switch di sempre.
Ma nei dettagli della causa che Nintendo sta compilando per attaccare gli sviluppatori di uno degli emulatori più famosi di Switch, l'azienda ha svelato l'entità dei danni che la pirateria ha fatto per il titolo uscito nel 2023.
La Casa di Kyoto sostiene infatti che Tears of the Kingdom sia stato piratato in maniera esorbitante ancora prima della sua uscita ufficiale, creando dei danni "manifesti ed irreparabili" e contribuendo, per altro, a diffondere tantissimi spoiler sul gioco prima del tempo (tramite Kotaku).
Ricorderete infatti che The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom era disponibile online per intero, cercando sul web, più di una settimana prima della sua uscita ufficiale, e l'intero contenuto del gioco era finito online.
Vedremo come si evolverà la cosa e come il team di sviluppo di Yuzu potrà difendersi. Nella causa Nintendo sostiene che l'emulatore Yuzu favorisca la pirateria e contribuisca ad aggirare illegalmente le tecniche di criptaggio dei suoi videogiochi, includendo perfino link a software esterni che possano svolgere tale funzione.
Non è affatto la prima volta che Nintendo si scaglia duramente contro gli emulatori, per altro. Negli ultimi anni l'azienda ha vinto numerose cause in questo senso, riuscendo anche a convincere Valve a rimuovere l'emulatore Nintendo più famoso di sempre da Steam.
Il tema dell'emulazione è complicatissimo perché vive in una zona grigia. Sulla carta l'emulatore in sé come software non è illegale, anzi. Per la legge è possibile utilizzare un emulatore qualora si sia in possesso della copia originale di un videogioco, ma è inevitabile che i suddetti software contribuiscano in maniera evidente a diffondere copie illegali dei suddetti.
Ma l'emulazione è di fatto l'unico modo per riuscire a preservare i videogiochi prima che finiscano nell'oblio, come è emerso da un recente e inquietante studio sulla scomparsa dei videogiochi "classici".
La speranza è che Nintendo e Yuzu possano giungere ad un accordo che non danneggi nessuna delle parti, ma non sarà semplice.
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