Il creatore di The Last of Us, ossia Neil Druckmann, ha rivelato che una serie di BBC è stata la principale fonte di ispirazione per il celebre videogioco post-apocalittico di Naughty Dog.
In attesa della seconda stagione tratta dalla serie di videogiochi, che riprenderà parte degli eventi narrati in The Last of Us Part 2 (trovate la versione Remastered su Amazon), arrivano ora nuove informazioni sul videogame originale.
Il primo teaser trailer rilasciato poche settimane fa ha confermato la volontà di rimanere fedele ai titoli originali.
Durante un'intervista sulla genesi di The Last of Us (via FandomWire), Druckmann ha spiegato che il documentario naturalistico Planet Earth di BBC è stato fondamentale per lo sviluppo del gioco, in particolare per quanto riguarda il fungo Cordyceps che trasforma gli esseri umani in zombie.
«Il programma BBC che abbiamo praticamente copiato è Planet Earth, dove parlavano del fungo Cordyceps e di come colpisce gli insetti», ha dichiarato Druckmann.
Il co-direttore Bruce Straley ha aggiunto: «Neil ed io guardavamo questi video in cui usavano letteralmente il termine 'formiche zombie'. Quello è stato il nostro punto di partenza. Quando abbiamo fatto fare i primi schizzi concettuali, volevamo rappresentare un destino peggiore della morte».
L'influenza di Planet Earth è evidente soprattutto nella rappresentazione realistica del fungo Cordyceps e dei suoi effetti sugli esseri umani infetti, un elemento centrale della trama del gioco.
Oltre a Planet Earth, Druckmann ha citato come fonti di ispirazione anche i libri "La città dei ladri" e "La strada", che raccontano storie di sopravvivenza in contesti post-apocalittici.
I creatori di The Last of Us hanno condotto ricerche dettagliate per rendere credibile l'ambientazione del gioco, senza però perdere di vista l'obiettivo di creare un'esperienza videoludica coinvolgente.
Questo approccio ha permesso loro di realizzare un titolo che è considerato ancora oggi, a quasi 10 anni dall'uscita, uno dei migliori videogiochi degli ultimi decenni per la sua storia emotivamente coinvolgente.
Druckmann e Straley non hanno nascosto le loro fonti di ispirazione, sottolineando come siano state fondamentali per dare vita a un'opera originale e di grande impatto.