Square Enix ha cambiato idea sull'IA nei videogiochi

Adesso Square Enix non vuole più implementare «aggressivamente» l'IA generativa nei videogiochi, ma valutare con calma ogni applicazione.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Sono passati quasi 6 mesi da quando Square Enix annunciò orgogliosamente l'intenzione di implementare in modo aggressivo l'IA generativa nello sviluppo dei videogiochi, ma pare che il publisher giapponese abbia improvvisamente deciso di fare marcia indietro su questo tema controverso.

L'utilizzo dell'intelligenza artificiale è sicuramente uno dei dibattiti più accesi nell'ultimo periodo, dato che un'implementazione massiccia mette in serio pericolo la creatività di chi lavora davvero per provare a realizzare videogiochi di successo.

E in base alle riorganizzazioni annunciate dopo una crisi senza precedenti, in seguito alla quale Square Enix aveva annunciato di voler dire addio agli accordi di esclusività, pare che il publisher abbia deciso di ripensare nettamente le proprie strategie riguardanti l'IA.

Ricordiamo infatti che il publisher giapponese è reduce da diverse produzioni che hanno venduto molto meno di quanto ci si aspettasse, incluso l'ottimo Final Fantasy VII Rebirth (che trovate scontato su Amazon): ciò ha costretto il publisher a correre ai ripari e pensare prima alla qualità piuttosto che alla quantità di prodotti.

Secondo quanto riportato da Automaton, il CEO Takashi Kiryu ha chiarito le intenzioni di Square Enix con l'IA generativa in risposta a una domanda arrivata dagli azionisti:

«L'IA in sé ha un potenziale enorme. Tuttavia, include anche diversi rischi.

Abbiamo stabilito un flusso secondo cui tutti gli strumenti legati all'IA possono essere utilizzati internamente solo dopo essere stati esaminati appropriatamente».

Parole ben diverse da quelle rilasciate a inizio anno, quando Square Enix annunciava di volerle implementare «aggressivamente» sia per lo sviluppo che per le funzioni di publishing, e che testimoniano a tutti gli effetti che il publisher ha cambiato idea sul loro utilizzo.

È plausibile immaginare che gli ultimi esperimenti fatti dal publisher in tal senso potrebbero non aver dato i risultati sperati e, alla luce anche di una crisi che abbiamo già approfondito in uno speciale dedicato, l'azienda non possa più permettersi potenziali passi falsi.

In ogni caso, si tratta di un'ottima notizia per quei fan che credono ancora nell'impatto creativo degli sviluppatori: per il momento è meglio se l'IA continui a essere utilizzata solo in piccolissime dosi e più cautamente.

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