In una recente intervista con il sito Gamasutra, il famoso game designer Warren Spector crede che la storia dei videogame debba essere preservata per le generazioni future ed ha invitato i publisher, gli sviluppatori ed i giocatori ad essere i “custodi culturali” del media: nell’intervista, Spector ha comparato la storia dei videogiochi con quella dei media di cinema e televisione, dove alcune pietre miliari sono andate perdute nei secoli a causa di negligenza e indifferenza in alcuni casi.”A differenza dei precedenti media, come il cinema e la televisione, che sono nati in un’epoca in cui gli storici e gli studiosi tendevano a concentrarsi su di un canone stabilito di opere ‘importanti’ e di ‘grandi uomini’, i videogiochi sono nati, invece, in un momento in cui i custodi culturali erano più aperti a nuove idee e a nuovi media.“, ha affermato Spector, “Se la storia del cinema e della televisione è stata smarrita in larga parte grazie all’indifferenza dell’industria e all’ignoranza ‘accademica’, noi abbiamo la possibilità di preservare la nostra storia, prima che i pionieri di questo media vengano dimenticati, prima che i nostri documenti di progettazione, i materiali di marketing e le beta build si disintegrino o vengano cestinate, e il nostro hardware si deteriori fino ad un punto di inoperabilità. Il fatto è che, nel corso degli ultimi 40 anni o giù di lì, abbiamo assistito alla nascita di un nuovo mezzo d’espressione e comunicazione dalla nascita della televisione, quindi non salvaguardare la nostra storia sarebbe un delitto.“.Spector sente che la maggior parte degli sviluppatori di giochi considera lo sviluppo come “effimero, [e] non meritevole di conservazione.“, e non vede come una risorsa da preservare un documento di progettazione, una prima bozza di programmazione di un gioco, o anche solo una T-shirt consegnata all’E3 per la promozione di un titolo. La più grande minaccia nel preservare la storia dei videogiochi, secondo Spector, è anche la mancanza di fondi per una simile impresa.”Il problema è il denaro.“, ha ammesso Spector, “Queste istituzioni stanno combattendo per sopravvivere in un’economia che sta sprofondando e in un periodo di tagli al mondo accademico. Hanno bisogno di sostegno. E se l’ottengono, il nostro passato è al sicuro. Se così non fosse, la nostra storia verrà persa come quella degli altri mezzi di comunicazione che ci hanno preceduto.“.