Sony commenta le richieste di Microsoft per Activision: «evidenti molestie»

Sony, Microsoft, Activision Blizzard e FTC continuano la loro lotta serrata e stavolta è la casa nipponica a pronunciarsi sulla vicenda.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Continua la lotta serrata tra Xbox, Activision e gli enti regolatori di tutto il mondo, e oggi tocca a Sony dire la sua riguardo la questione aperta con la FTC.

La protagonista è sempre l’azienda che pubblica Call of Duty, con Modern Warfare 2 disponibile su Amazon sempre al miglior prezzo, ovviamente al centro delle discussioni dall’inizio.

Il Regno Unito ha recentemente dichiarato che Xbox potrà acquisire Activision solo se quest'ultima azienda verrà fatta a pezzi, per non creare il rischio di monopolio.

E mentre Bobby Kotick ha tirato le sue bordate contro il Regno Unito, con delle parole che non possono non sembrare almeno minacciose, ora è Sony a tornare alla carica.

Come riporta Games Industry, infatti, la casa nipponica ha commentato l'ardore di Microsoft nel cercare di portare a termine l'affare.

Sony ha definito le richieste di Microsoft relative alle indagini del regolatore statunitense sulla proposta acquisizione di Activision Blizzard come delle "evidenti molestie".

La casa di Redemond aveva chiesto di vedere alcune documentazioni su sette dirigenti di Sony, come parte della compilazione dei file relativo alla causa legale in corso (ormai da un po' di tempo).

Una richiesta, regolarmente depositata, che Sony Interactive Entertainment ha rifiutato perché giudicata non pertinente al caso. Anche relativamente a Jim Ryan che, come vi avevamo già raccontato, ha incontrato più volte vari enti regolatori per intervenire nell'acquisizione.

Il rifiuto di Sony è stato percepito come ostilità da parte di Microsoft. Di contro, l'azienda nipponica ha risposto in questo modo:

«Raccogliere l'elevato volume di documenti, elaborarli, esaminarli e produrli è oneroso. La richiesta di Microsoft di revisioni delle prestazioni per la leadership di SIE è un'evidente molestia. Anche nei casi di lavoro i tribunali richiedono una specifica dimostrazione di pertinenza prima di richiedere la produzione di fascicoli personali.»

Continua quindi la lotta tra le tanti parti in causa. Una lotta il cui risultato potrebbe addirittura finire per danneggiare i giocatori, in alcuni casi.

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