A quanto pare, le parole di Neil Druckmann sul modo in cui Naughty Dog avrebbe voluto ridefinire i videogiochi hanno creato più scompiglio che altro.
Le parole dell'autore di The Last of Us (lo trovate su Amazon) sembra che abbiano generato una bagarre più grande del previsto.
Neil Druckmann aveva infatti anticipato che il suo prossimo progetto sarà qualcosa che ridefinirà, pare, il concetto stesso di gaming, questo in un'intervista rilasciata in occasione dell'evento di Sony di qualche giorno fa.
Una frase che, a quanto pare, sarebbe stata di Sony e non di Druckmann, generando un bel po' di confusione.
Ora, come riportato anche da GameInformer, in risposta al post di Druckmann che condivideva la sua dichiarazione originale, la pagina che ospita l'intervista è stata modificata.
L'intervista non è più online e ora presenta una dichiarazione che recita:
«Nel rivedere la nostra recente intervista con Neil Druckmann di Naughty Dog, abbiamo trovato diversi errori significativi e imprecisioni che non rappresentano il suo punto di vista e i suoi valori (compresi argomenti come l'animazione, la scrittura, la tecnologia, l'IA e i progetti futuri)».
E ancora: «Ci scusiamo con Neil per aver travisato le sue parole e per qualsiasi impatto negativo che questa intervista possa aver causato a lui e al suo team. In coordinamento con Naughty Dog e SIE, abbiamo rimosso l'intervista».
Insomma, un bel pasticcio comunicativo: nella sua risposta originale, Druckmann aveva detto poco sul prossimo gioco di Naughty Dog, oltre al fatto di essere eccitato per il progetto.
Non ha mai affermato che il gioco potrebbe ridefinire la percezione verso i videogiochi, parlando invece della percezione generale del gaming e di come sembra stia cambiando grazie anche al successo di adattamenti televisivi e cinematografici come Fallout su Amazon, verso cui si è complimentato.
Ha anche dichiarato che uno dei motivi per cui ha lavorato duramente all'adattamento di The Last of Us di HBO (in attesa della seconda stagione) è che sperava che i "non videogiocatori" amassero la serie e che questa li portasse a esplorare il medium videoludico per la prima volta.