I giochi di calcio sono una longeva istituzione del mondo videoludico: fin dagli albori, abbiamo sempre visto dei tentativi di replicare in modo virtuale il rettangolo verde più famoso del mondo, alcuni riusciti e altri meno.
Nell'epoca del calcio tridimensionale, ricorderete sicuramente la longeva rivalità tra FIFA e ISS, con entrambi i giochi che spingevano per migliorare la loro proposta di anno in anno. Oggi il primo è diventato EA Sports FC, da quando non ha più la licenza della FIFA, mentre il secondo è eFootball, un free-to-play con aggiornamenti persistenti da live service.
In entrambi i casi, il focus vede in primissimo piano il gioco online – e la monetizzazione di quelle ore di gioco mediante microtransazioni – anche se le modalità in singolo, soprattutto in EA Sports FC, continuano a essere presenti, pur essendo meno al cuore dell'opera.
Alla proposta di EA Sports FC e di eFootball si affiancherà a settembre quella di UFL, nuova simulazione che venne annunciata fin dagli albori con l'ambizione si scalzare FIFA dal trono e che abbiamo provato (con qualche riserva, a essere franchi) qualche settimana fa.
In tutto questo (e in attesa di capire qualcosa su GOALS) si sono diffusi da tempo dei rumor che vorrebbero 2K essere interessata a realizzare un suo FIFA 2K, ereditando la licenza lasciata andare da EA Sports, ma proprio in queste ore il CEO Strauss Zelnick ha espresso le sue perplessità, soprattutto per gli intoppi burocratici che comporta l'acquisizione delle licenze.
E qui veniamo a un altro punto spinoso: da tempo, i giochi di calcio hanno iniziato una battaglia di licenze, alcune in esclusiva, che fanno in modo che praticamente siano tutti incompleti – perché in uno è presente un team con loghi e nome ufficiale, mentre nell'altro no, e viceversa a seconda della squadra e degli accordi firmati.
Le licenze coinvolgono club, calciatori, campionati e competizioni continentali. Negli anni, i giocatori hanno imparato a ovviare alle mancanze mediante gli editor proposti dai giochi, ma sta di fatto che arrivare sul mercato senza poter includere squadre particolarmente amate può essere penalizzante per il proprio potenziale bacino di utenza – ed è questo a essere spinoso, per Take-Two.
Insomma, da qualche anno i giochi di calcio vivono un fase di stasi dove si reinventa poco e dove notiamo che gli appassionati lamentano ciclicamente le stesse problematiche: la confusione delle licenze, un gameplay che si accontenta, il focus sulle microtransazioni.
In attesa di mettere le mani su UFL e su EA Sports FC 25, secondo voi quale sarebbe l'aspetto più importante da cambiare per far fare un nuovo balzo in avanti ai videogiochi di calcio? Per rendere la vostra esperienza più vicina a cosa vorreste da un titolo di calcio, voi cosa cambiereste?
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