Solo chi sta perdendo la console war dice che le console stanno morendo, per l'ex presidente Blizzard

Per Mike Ybarra, ex presidente di Blizzard ed ex dirigente Microsoft, le console non stanno affatto morendo e lo sostiene solo chi non riesce a competere.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ormai a ciclo continuo, sentiamo parlare della prospettiva per la quale ben presto le console potrebbero dire addio, con il mercato dei videogiochi che potrebbe virare su un approccio interamente digitale e magari basato sul cloud.

Certo, considerando in che condizioni sono le infrastrutture in molti Paesi (compresa l'Italia, dove le connessioni fuori dai grandi centri non raggiungono i requisiti per una buona esperienza in cloud), questo non succederà certo da qui a un paio di anni.

Secondo l'ex presidente di Blizzard Entertainment, Mike Ybarra, a dire il vero, le console potrebbero non morire nemmeno tra parecchio tempo e sono in ottima salute. Chi dice il contrario, a suo avviso, è perché non sta riuscendo a conquistare quel mercato.

In un post su Twitter, Ybarra ha elogiato la strategia di Sony riguardo ai giochi esclusivi, ritenendola vincente per dominare il mercato del gaming da salotto.

«Se la tua strategia è conquistare il salotto, hai bisogno di grandi successi in esclusiva, perché vincere riguarda sia le piattaforma che la prospettiva legata ai giochi» ha ragionato l'ex Blizzard e l'ex Microsoft.

«Sony sa come creare dei successi, o come scegliere le hit create da altri affinché diventino esclusive. Se fossi in loro, raddoppierei gli sforzi in tal senso» ha aggiunto, suggerendo alla compagnia giapponese di insistere con la sua strategia legata alle esclusive, che per lui sta ripagando.

Quando un altro utente ha chiesto al dirigente, oggi CEO di Prize Picks, cosa ne pensi della paventata morte delle console, Ybarra ha risposto:

«Penso che coloro che stanno perdendo spingano la narrativa ideale per loro. Le console non moriranno mai, secondo me».

È interessante che sia proprio Ybarra, visti i suoi trascorsi, a esprimersi in modo così esplicito sull'approccio alle console di casa Microsoft, che ultimamente ha attirato tante perplessità.

Se in questa generazione era stata soprattutto Sony a mostrare tanta confusione – soprattutto nella gestione della cross-generazionalità e nella distribuzione delle esclusive – di recente anche Xbox ha fatto alzare qualche sopracciglio, con l'annuncio fin da subito dell'arrivo di Indiana Jones e l'Antico Cerchio anche su PS5 (a qualche mese dal lancio su piattaforme Microsoft), ad esempio.

O con i cambiamenti apportati all'abbonamento Game Pass, che ha trincerato i giochi del day-one al tier più alto, ossia il più costoso livello Ultimate.

Con l'avvicinarsi di una nuova generazione di console, sarà interessante osservare l'approccio di Microsoft e se l'azienda continuerà a sostenere che l'era delle console stia volgendo al termine, in favore del cloud e del gaming on demand su qualsiasi piattaforma vogliate – televisore, telefono, computer, tablet o una console preposta.

Nel frattempo, Sony continua sulla sua strada che mette l'hardware e la leva delle esclusive che lo rendano appetibile al centro, pur essendosi aperta – come mai aveva fatto in passato – anche al fronte dei giocatori su PC.

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