Un sondaggio condotto dal sito inglese Playr2.com ha prodotto un dato sicuramente interessante: dei 1.221 genitori intervistati solamente il 36% controlla effettivamente il rating dei videogioco comprato a, o da, suo figlio. Si è scelto di ascoltare l’esperienza di genitori con figli con età inferiore ai 17 anni; di quel 36%, inoltre, più della metà (55%) ha risposto che, a loro avviso, tale segnalazione, presente su ogni gioco in forma diversa a seconda del paese (PEGI ed ESRB), “semplicemente non è importante”.Delle 1.221 persone intervistate, il 54% si sentirebbe invece molto preoccupato se il figlio guardasse un film vietato ai minori e il 61% non crede che la violenza nei videogiochi comporti un’alterazione negativa del comportamento della propria prole. Infine il 51% permetterebbe a suo figlio di giocare un videogioco raccomandato a un pubblico adulto.