Smilegate Barcelona non esiste più: studio chiuso dopo licenziamenti

Continua il trend negativo dei licenziamenti, stavolta con la chiusura di Smilegate Barcelona che ha licenziato praticamente tutti.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

L'ondata di licenziamenti di massa continua inesorabile e, oggi, riportiamo la chiusura di Smilegate Barcelona.

Come riporta VGC, lo studio fondato nel 2020 stava lavorando a un titolo open-world AAA per console, che ovviamente non vedrà mai la luce.

Stephane Blais, director dello studio che è stato anche in Eidos Montreal e Ubisoft, ha parlato della situazione sui propri profili pubblici.

«Poiché il nostro settore sta iniziando ad assomigliare sempre più a un gioco di Battleship, è il nostro turno di essere colpiti», ha scritto con una certa amarezza:

«Smilegate Barcellona sta chiudendo. Tutti i dipendenti verranno licenziati. Gli ultimi 6 mesi sono stati piuttosto intensi, ma mi hanno permesso di scoprire un team fantastico e davvero dedicato. Tutti lavorano così duramente per cercare di salvarlo. Ora sono #OpenToWork.»

A fargli eco ci sono altri ex-dipendenti di Smilegate Barcelona che, tramite i propri canali, confermano i licenziamenti totali e la chiusura dello studio.

Al momento non è chiaro quante siano esattamente le persone licenziate, visto che il sito web del team è stato già rimosso e le uniche informazioni le possiamo apprendere dal profilo LinkedIn, in cui vengono riportati 44 profili associati all'azienda, con un organico stimato tra i 51 e 200 dipendenti.

Oltre ad aver lavorato allo shooter Crossfire, Smilegate Barcelona ha contribuito anche a lavorare a Lost Ark, l'MMO-meteora di Amazon Games.

La situazione dell'industria dei videogiochi è decisamente in difficoltà, anche nei grandi gruppi come PlayStation che sono tra le aziende che hanno licenziato tantissime persone (con atteggiamenti anche poco umani, alle volte).

Un momento storico che è difficile da interpretare nel complesso. Proprio l'ex-boss di PlayStation si è dichiarato addirittura ottimista di recente rispetto al futuro del settore, mentre Phil Spencer si è recentemente espresso in maniera negativa, parlando di una crisi del settore evidente e difficile da recuperare.

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