Skyrim, sviluppatore svela il segreto del successo del gioco

Nate Purkeypile ha descritto con nostalgia l'atmosfera di libertà che permeava lo studio durante lo sviluppo di The Elder Scrolls Skyrim.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

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Lo sviluppo di The Elder Scrolls V: Skyrim rappresenta un capitolo affascinante nella storia di Bethesda, caratterizzato da un approccio creativo molto più libero e spontaneo rispetto ai metodi di lavoro adottati dallo studio negli anni successivi.

Secondo le recenti rivelazioni di un ex sviluppatore, molti degli elementi più apprezzati del celebre gioco di ruolo del 2011 (che trovate su Amazon) sono nati proprio grazie all'assenza di rigide strutture organizzative e alla possibilità per il team di seguire liberamente le proprie intuizioni creative, un modello di lavoro che sembra ormai appartenere al passato dell'azienda.

Durante un'intervista rilasciata a PC Gamer in occasione della Game Developers Conference di quest'anno, Nate Purkeypile, ex artista ambientale di Bethesda che ha contribuito alla creazione di Skyrim, ha descritto con nostalgia l'atmosfera di libertà che permeava lo studio durante lo sviluppo del quinto capitolo della saga di The Elder Scrolls.

«Avevamo molta libertà di fare le cose», ha spiegato Purkeypile, evidenziando come questa autonomia creativa abbia dato vita ad alcuni degli elementi più iconici del gioco.

Un esempio emblematico è rappresentato da Blackreach, l'imponente città sotterranea che ha stupito milioni di giocatori. Secondo Purkeypile, questa location «non era affatto prevista nella pianificazione iniziale».

Il team l'ha sviluppata in modo indipendente, quasi come un progetto parallelo, per poi integrarla nel gioco finale.

Un altro caso significativo riguarda l'implementazione dei licantropi nel gioco. Inizialmente concepiti come "semplici tizi con teste di cane", sono stati trasformati in creature complesse e affascinanti grazie all'iniziativa personale di uno sviluppatore che si è preso la responsabilità di renderli straordinari.

Questo approccio informale allo sviluppo, secondo Purkeypile, difficilmente sarebbe tollerato nella Bethesda di oggi: «Probabilmente saresti nei guai se facessi qualcosa del genere adesso».

Questa evoluzione solleva interrogativi sul futuro della serie, in particolare riguardo a The Elder Scrolls 6, attualmente in lavorazione.

Nonostante i cambiamenti organizzativi, la comunità di appassionati spera che il prossimo capitolo della serie riesca a catturare la stessa magia che ha reso Skyrim un titolo così amato e longevo

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2 Commenti

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Al giorno d'oggi gli studi si sono ricoperti cosi' tanto di politica che non sanno piu come muoversi.
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La politica da parte della vita di tutti, non ci può essere una affermazione che non lo sia visto che la politica coinvolge tutte le nostre vite. Il problema di oggi è che non c'è più la libertà di organizzarsi in autonomia in uffici del genere, si taglia tutto il possibile per vendere un prodotto non finito. Il problema sta nel chi li gestisce i progetti, non chi li realizza perché Skyrim è testimone che il problema sta in alto e non in basso.
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Lo si vede bene in starfield,
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