Shawn Carolan
, un investitore in Siri Inc. prima che Apple acquistasse la società, di recente è stato sul network di Bloomberg per parlare, appunto, di Siri
e durante l’evento è stata fatta pressione perchè si spiegasse esattamente come l’assistente virtuale fosse in grado di riconoscere gli elementi vocali e determinare le intenzioni dell’utente. Per spiegarlo è stato affermato che Siri prende tutte le parole come un unico grande blocco e le invia ad un gruppo di 10 domini di competenza che gestiscono il tutto, la cosa però è suonata familiare ad un giornalista che si occupa di tecnologia, che sostiene che il metodo citato in precedenza è molto simile a dei brevetti di proprietà del portale Excite (brevetti depositati nel 1994), società che nel marzo 2004 è stata acquisita da Ask Jeeves (Ask.com
).Ora ci si aspetta un confronto con le licenze d’uso di Excite, per capire se la tecnologia di Siri si rivelerà una bella gatta da pelare per Apple che dopo tanto rumore sui suoi brevetti adesso devrà, forse, correre ai ripari. Ma si sa che di furto di brevetti ferice …