SimCity , niente questioni politiche

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il creative director del nuovo Sim City, Ocean Quigley, ha concesso un’intervista in cui ha parlato del successo del brand e di alcuni temi legati al gioco: “penso che il nostro intento sia quello di creare una simulazione sufficientemente integra da permettere ai giocatori di esplorare un certo numero di scelte e vederne le conseguenze. Per quanto mi riguarda, l’obiettivo è di creare qualcosa abbastanza robusto da consentire di scegliere come agire, ed ottenere sempre dei risultati plausibili. Voglio realizzare la realtà con una fedeltà tale da poter permettere di fare di tutto, e non imporre che ci sia un modo giusto ed uno sbagliato di fare qualcosa” ha spiegato Quigley.“Non vogliamo creare un’esperienza che sia schierata ideologicamente […], dove sia necessario fare le scelte giuste per i migliori risultati perché sarebbe assurdo, francamente. Diventerebbe una propaganda, che è esattamente l’opposto dell’idea di fornirvi una simulazione tutta da esplorare.In alcuni casi, tuttavia, è stato impossibile per gli sviluppatori non esprimere una precisa interpretazione del mondo e della politica, piuttosto che un’altra: “la nostra decisione che il crimine sia causato da una combinazione di disoccupazione e scarsa educazione è un’asserzione politica, giusto? Ma la stiamo facendo perché il giocatore possa fare qualcosa per risolverla. È una cosa che ha senso. Eccetto questo, non stiamo affatto cercando di nascondere le nostre ideologie dentro al gioco, né di forzare le persone a credere a ciò che vogliamo credano. È tutto solo uno scenario da esplorare, un piccolo mondo con cui interagire per vedere come risponderà” ha concluso Quigley.

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