Shuhei Yoshida critico su Switch 2: «Nintendo sta perdendo la sua identità»

Secondo lo storico ex dirigente di PlayStation, Nintendo avrebbe ammesso di volersi concentrare più sulla potenza che sull'innovazione.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

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Nintendo Switch 2 alla fine si è rivelata la console che più o meno tutti ci aspettavamo: una versione più potente delle attuali console ibride, ma senza novità che fossero davvero rivoluzionarie.

Una console che ha deciso di prendersi meno rischi del solito: un'idea diversa da quella a cui ci aveva abituato Nintendo con le precedenti generazioni, dove la casa di Kyoto cercava di prendersi rischi per lasciare la propria impronta.

Sebbene questo approccio abbia trovato il consenso di molti giocatori — tralasciando lo spinoso problema dei prezzi per console e videogiochi — allo stesso tempo c'è chi pensa che questo approccio stia tradendo in parte l'identità della stessa compagnia.

È di questa opinione anche Shuhei Yoshida, storico e amato ex dirigente di PlayStation: in un'intervista rilasciata al podcast Easy Allies (via VGC) ha infatti dichiarato di essere rimasto perplesso dalla strategia comunicativa di Nintendo, ben diversa da quanto fatto in passato.

«Secondo me è stato una specie di messaggio contradditorio da Nintendo. In un certo senso, secondo la mia opinione Nintendo sta perdendo la sua identità.

Per me loro hanno sempre avuto l'approccio di creare nuove esperienze, come disegnare hardware e giochi insieme per creare qualcosa, [una] nuova fantastica esperienza.

Ma Switch 2, come prevedevamo tutti, è una Switch migliore, giusto? Ha uno schermo più grande, un processore più potente, risoluzione più elevata, 4K e 120fps. Avevano perfino uno sviluppatore hardware a presentare lo stream, proprio come fanno le altre piattaforme, giusto?

E siccome è una Switch migliore, la premessa principale di Switch 2 è "abbiamo migliorato le cose", ma questo è qualcosa che le altre compagnie fanno da sempre».

Yoshida sottolinea che da un lato è ovviamente positivo che si tratti di una console più potente e simile alle precedenti, dato che questo permette agli sviluppatori di terze parti di supportare più facilmente la tua piattaforma, ma dall'altro lato vuol dire aver rinunciato a prendersi dei rischi per uniformarsi all'industria.

Una strategia che potrebbe diventare un'arma a doppio taglio: per i fan Nintendo sarà fantastico poter giocare a produzioni come Elden Ring o Street Fighter 6 (potete prenotarlo su Amazon), precedentemente rimaste sulle piattaforme rivali, ma per chi possiede più di una console è difficile che questo possa spingere all'acquisto di Switch 2.

Personalmente non ritengo sbagliato il ragionamento di Yoshida, nel senso che probabilmente i fan storici Nintendo si aspettavano qualche sforzo in più rispetto a delle più semplici modalità mouse per i nuovi Joy-Con e quello che già sta venendo scherzosamente rinominato il "tasto Discord".

Ma allo stesso tempo Nintendo ha già imparato a sue spese che osare troppo può rivelarsi controproducente, come già avvenuto ai tempi di WiiU: comprensibile, dunque, che abbiano deciso di mantenere la continuità. Ovviamente, come sempre, saranno solo i dati di vendita a dimostrarci se questa è davvero la strada giusta.

 

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1 Commenti

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Sono d'accordo anche se mantiene costante l'avere successo con console meno potenti delle rivali, forse perche' si impegna ad ignorarle. Fanno un buon servizio al loro specifico pubblico ma spero non si montino troppo la testa per via dei successi.
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