Shinji Mikami contro la censura: «Le regole vengono fatte da chi non gioca»

Il papà di Resident Evil non commenta con entusiasmo i criteri sulla censura in Giappone, che hanno portato conseguenze per Shadows of the Damned.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Ancora oggi ci troviamo spesso a parlare di problemi derivati dalla censura nei videogiochi: sebbene negli ultimi anni si siano fatti molti passi in avanti in tal senso, il Giappone resta infatti uno dei paesi più stringenti in termini di contenuti consentiti nel medium.

Capita spesso che diversi prodotti destinato a un pubblico allargato si ritrovino costretti a rimuovere determinati contenuti per evitare una classificazione più elevata, con conseguente ridotta visibilità sul mercato, ma i giochi adulti affrontano problemi anche più seri: senza sottostare a determinati criteri, si rischia di non vedere pubblicato il proprio gioco in Giappone.

Un argomento spinoso di cui ha recentemente discusso anche Shinji Mikami, il papà della saga di Resident Evil (trovate il remake del quarto capitolo su Amazon) che sta promuovendo il lancio dell'edizione rimasterizzata di Shadows of the Damned, ancora una volta in collaborazione con Suda51.

In un'intervista rilasciata su GameSpark (tradotta da Automaton West), Shinji Mikami ha sottolineato che le regole stringenti sulla censura hanno costretto il team a rilasciare due versioni di Shadows of the Damned: una per il mercato internazionale e un'altra, appositamente censurata, per il Giappone.

«Penso che sia un sistema strano, perché i videogiochi finiscono per essere censurati a causa di regole che vengono fatte da persone che non giocano, bloccando il divertimento di chi invece vorrebbe giocarli».

Il papà di Resident Evil ricorda a tal proposito un aneddoto riguardante l'uscita di Dead Space, il survival horror di Dead Space che non è stato nemmeno rilasciato in Giappone a causa delle restrizioni troppo severe del CERO, l'ente di valutazione dedicato.

Una situazione che si è verificata nuovamente con il remake, anche se in questo caso Mikami si riferisce al capitolo originale: il director sottolinea di aver avuto modo di parlare con alcuni sviluppatori di quel team, con uno di questi scoppiato addirittura in lacrime alla notizia di non poterlo rilasciare in quel territorio.

Anche Suda51 ha concordato con il papà di Resident Evil, spiegando anche come questo crei un paradosso per il mercato giapponese: i giocatori in Giappone possono semplicemente acquistare la versione su Steam per godersi il titolo senza censure, dato che i giochi per la piattaforma di Valve possono essere rilasciati senza passare dal CERO.

La soluzione, secondo Suda51, sarebbe creare una classificazione anche più elevata di quella presente attualmente, così da permettere anche ai giochi più violenti di essere rilasciati senza restrizioni su console. Vedremo se prima o poi le leggi riusciranno a venire incontro ai creatori — e ai giocatori stessi.

Ricordiamo che Shadows of the Damned Hella Remastered sarà disponibile dal 31 ottobre: se dovesse avere successo, i creatori potrebbero pensare anche a un sequel.

Nel frattempo, Shinji Mikami sta iniziando a pensare ai suoi prossimi progetti, ammettendo di voler stare lontano dai survival horror almeno per un po' di tempo.

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