Shigeru Miyamoto dice di non essere un genio, ma noi non gli crediamo

In una recente intervista, Shigeru Miyamoto ha parlato del modo in cui viene definito spesso e del rapporto con la parola "genio".

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Nel mondo di videogiochi ci sono tantissimi autori, in studi più o meno piccoli, ma indubbiamente Shigeru Miyamoto è uno di quelli che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.

Il creatore della maggior parte dei franchise di Nintendo come The Legend of Zelda (lo trovate su Amazon), Super Mario, Donkey Kong, Pikmin e tanti altri, è chiaramente una figura dalla creatività estrema, potremmo dire geniale.

Ma Shigeru Miyamoto non pensa di essere un genio.

Lo ha spiegato in una recente intervista (tramite IGN US), parlando proprio del rapporto che ha con questa parola.

Durante la riunione con gli investitori, uno di questi gli ha attribuito il titolo di "genio", che Miyamoto ha subito con la classica educazione nipponica.

Quando l’investitore ha chiesto come la compagnia avrebbe continuato a portare avanti la creatività e le pratiche del settantunenne Miyamoto quando andrà in pensione, il designer ha risposto dicendo di considerarsi «una persona piuttosto normale.»

Spiegando il suo approccio al lavoro, Miyamoto ha detto:

«Se possibile, preferirei non lavorare affatto, ma se devo lavorare, voglio farlo nel modo più efficiente possibile. Penso sempre a come rendere ciò su cui sto lavorando un successo, perché se faccio un successo, questo rende più facile il mio prossimo lavoro. Parlo di questi dilemmi creativi al seminario per i nuovi dipendenti ogni anno.»

Durante questi seminari, Miyamoto spiega come creare giochi richieda uno sguardo diverso rispetto a quello di molti nuovi sviluppatori, che spesso pensano solo a migliorare le versioni di giochi precedenti:

«Molti di loro spesso giocano loro stessi e pensano di voler creare una versione più elaborata dell'ultimo gioco a cui hanno giocato. Tuttavia, spiego loro che il game design non riguarda questo. Si tratta di guardare le cose intorno a te e mettere insieme gli aspetti che pensi sarebbero interessanti in un videogioco.»

La cultura creativa è ovviamente importantissima per Nintendo, che per questo motivo sta molto attenta alle acquisizioni. Ed è importante allo stesso modo trasferirla, visto che Miyamoto ha spiegato che vuole dare spazio ai giovani al più presto.

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