La nota azienda giapponese Sharp è al lavoro su nuove tecnologie 3D. Pare che la strada intrapresa porterà in futuro allo sviluppo di ologrammi tridimensionali.Jonathan Mather, supervisore del centro ricerca video di Sharp, ha parlato di tempi piuttosto lunghi, ipotizzando circa una quarantina d’anni, ovviamente in una stima pessimistica che non tiene conto delle nuove scoperte. A detta di Mather, macchine come il 3DS faranno da apripista verso nuovi modi di intendere la stereoscopia. Si passerà quindi dal 3D con gli occhialini, al 3D passivo autostereoscopico, a macchine che non imporranno un particolare punto di vista per godere dell’effetto 3D (chiaro riferimento al portatile Nintendo).Secondo Mather nel caso di tablet o schermi portatili, è necessario usare una tecnologia che rilevi la posizione dell’osservatore, modificando automaticamente l’effetto di tridimensionalità. Per quanto riguarda gli schermi fissi è invece auspicabile lo sviluppo della Multi Point of View Technology – o Superstereoscopia – che consente di combinare un certo numero di inquadrature diverse all’interno della stessa scena. Entrambe le tecnologie esistono già, ma sono piuttosto costose per pensare al mercato di massa.Nel caso degli schermi portatili ci si aspetta una diffusione in massa di un 3D perfetto nel giro di circa 5 anni, mentre per gli schermi fissi (leggasi tecnologia OLED/AMOLED) i tempi potrebbero allungarsi fino a 15 anni.A detta di Sharp il più grande difetto della tecnologia 3D è il fatto che la messa a fuoco non rispetti quella della normale visione dell’occhio umano, poiché gli oggetti rappresentati a schermo sono, per forza di cose, sempre a fuoco. L’unico modo di ovviare a tale problema è l’uso di ologrammi in puro stile Star Trek (paragone usato dallo stesso Mather). Ciò permetterebbe una diversa messa a fuoco per i vari piani di profondità, in quanto la profondità stessa sarebbe reale e non data dalla prospettiva.Segue l’intervista in lingua originale.