Rocksteady, scandalo molestie nello studio di Batman Arkham e Suicide Squad

Brutta storia a pochi giorni dal reveal del prossimo titolo dello studio inglese

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a cura di Paolo Sirio

Nuovo scandalo molestie nel gaming, stavolta con Rocksteady, lo studio dietro la serie Batman Arkham e il prossimo gioco di Suicide Squad, tra i tristi protagonisti di un'altrettanto triste vicenda.

Come riporta il Guardian, una lettera firmata da 10 delle 16 donne impiegate nell'azienda (che conta attualmente 239 dipendenti) era stata inviata ai vertici per sottolineare un problema endemico di comportamenti inappropriati e molestie che avevano riscontrato nella propria esperienza.

Tali comportamenti includono «avance non desiderate, sbirciate a parti del corpo delle donne, e commenti inappropriati in ufficio (...) in cui si discuteva di una donna in modo dispregiativo o sessualizzato con altri colleghi».

Essi avrebbero incluso anche personalità ai piani alti, come in Ubisoft di recente, tra cui director, che ad oggi sono tutti di sesso maschile.

Questa lettera sarebbe stata accolta in maniera superficiale, con soltanto un seminario di appena un'ora tenuto come risposta, durante il quale sarebbe stato chiesto di firmare la presenza giusto per una questione di facciata.

Una donna delle 10 firmatarie contattata dal Guardian ha voluto precisare il proprio dispiacere nel constatare che, per via della scarsa reazione di Rocksteady, il «97-98%» degli sviluppatori che lavorano nella compagnia, «persone incredibili», saranno coinvolte in una situazione della quale non hanno alcuna colpa.

La software house, che si prepara ad annunciare il suo tanto atteso gioco della Suicide Squad il 22 agosto, ha replicato prontamente ad una richiesta di commenti del giornale britannico.

«Dal primo giorno in Rocksteady Studios, abbiamo stabilito di creare un posto dove ci prendiamo cura delle persone, un posto fondamentalmente costruito sul rispetto e sull'inclusione.

Nel 2018 abbiamo ricevuto una lettera da alcune delle nostre dipendenti femminili che esprimevano le preoccupazioni che avevano in quel momento, e abbiamo immediatamente preso misure ferme per risolvere i problemi che erano stati sollevati.

Nei due anni successivi abbiamo ascoltato attentamente e imparato dai nostri dipendenti, lavorando per assicurarci che ogni persona nel team si sentisse supportata.

Nel 2020 siamo più appassionati che mai nel continuare a sviluppare la nostra cultura inclusiva, e siamo determinati a prendere posizione per tutto il nostro staff».

Non il modo ideale per rompere il silenzio che ha circondato la software house dalla fine della sua esperienza sulla serie Batman Arkham ma, a quanto affermato da un portavoce, la questione sarebbe già chiusa.

Sarà interessante continuare a monitorare in tal senso i report che arriveranno dall'interno dell'azienda in futuro per capire se davvero sarà andata così.

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