Rinviati i preordini di Switch 2 negli USA, Nintendo valuta i dazi di Trump

Nintendo Switch 2 sta per arrivare, ma negli USA non potranno preordinarla il 9 aprile come previsto inizialmente, per colpa di Trump.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

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I dazi di Donald Trump stanno già cominciando a fare le prime vittime, perché Nintendo valuterà la manovra del Presidente degli Stati Uniti per quanto riguarda Switch 2 negli USA.

Come riporta Gamespot, infatti, Nintendo ha ufficialmente rinviato i preordini di Nintendo Switch 2 negli USA a data da destinarsi.

Dopo la data del 9 aprile diffusa globalmente, sebbene dalle nostre parti sia già possibile preordinare la console, quando i preordini saranno finalmente attivi, Switch 2 sarà disponibile da solo a $450 o Switch 2 in bundle con Mario Kart World a $500.

Tuttavia, è possibile che i prezzi possano cambiare date le notizie sulle tariffe, e queste settimane saranno importanti per capire come si muoverà il mercato.

I principali rivenditori stanno iniziando a creare pagine di negozi per il sistema Switch 2 e per accessori e giochi proprietari, in attesa che la situazione si sblocchi.

C'erano già state alcune analisi importanti relative agli effetti delle decisioni di Donald Trump, relativamente al settore videoludico.

Anche l'Entertainment Software Association (ESA), che tra le altre cose organizzava l'E3, ha sollevato forti dubbi sull’impatto dei nuovi dazi imposti dal governo statunitense su console e prodotti legati ai videogiochi.

Secondo l’organizzazione, queste misure rischiano di penalizzare sia i consumatori americani che l’intero settore, limitandone la crescita e l’accessibilità.

Penalità che potrebbero essere ancora più gravi per quanto riguarda il mercato dei videogiochi in formato fisico. Come vi avevamo segnalato, con l'introduzione di tariffe del 25% sulle merci provenienti dal Messico e un ulteriore 10% su quelle cinesi (che si aggiunge al 10% già esistente), il presidente statunitense ha messo in difficoltà gli editori di videogiochi, che potrebbero rivedere radicalmente le loro strategie distributive.

Il Messico rappresenta il cuore produttivo dei dischi destinati al mercato nordamericano, mentre dalla Cina proviene gran parte dell'hardware di gioco. Per questo motivo i prezzi potrebbero lievitare ulteriormente, e creare anche dei problemi ai negozianti.

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