I prezzi di Nintendo Switch 2 hanno scatenato non poche controversie tra gli appassionati: tra diversi fan si è ormai diffusa la sensazione che la casa di Kyoto stia cercando di farsi pagare il più possibile per ogni singolo servizio, anche quelli che dovrebbero essere gratuiti.
Il riferimento è tutto per il Welcome Tour, definito dagli appassionati un "tutorial a pagamento" che approfondisce tutte le funzionalità nascoste della console e dei suoi Joy-Con, ma che contrariamente alle aspettative non sarà affatto disponibile in formato gratuito.
Una situazione che per la verità si era già verificata per 1-2-Switch, ma in quel caso è possibile obiettare che si trattava di un videogioco vero e proprio, poi approfondito con il suo relativo sequel (che trovate a buon prezzo su Amazon).
E anche Reggie Fils-Aimé, amatissimo ex presidente di Nintendo of America, ha lasciato intuire di non essere affatto un fan di questa strategia, e chi ha seguito con attenzione la sua storia saprà già benissimo il perché.
Una buona parte del successo di Nintendo Wii è arrivata anche e soprattutto grazie a Wii Sports, vero e proprio fenomeno che ha invaso anche le case dei non-giocatori e, soprattutto, incluso all'interno della console.
E se abbiamo potuto avere quella che a tutti gli effetti restava una divertente "tech demo" della console, senza dover spendere un solo centesimo in più, è stato soprattutto merito dell'ex presidente di Nintendo of America.
Con una serie di post pubblicati sul proprio profilo social X, Reggie Fils-Aimé ha condiviso estratti di una sua intervista di due anni fa con IGN USA, in cui ha raccontato una vera e propria battaglia interna che dovette affrontare con Shigeru Miyamoto per fare in modo che Wii Sports fosse incluso all'interno della console.
In una delle clip condivise, ricorda come sia semplicemente «riduttivo» dire che Miyamoto si oppose alla decisione: una situazione simile che si verificò anche con la decisione di includere un controller Wii Remote insieme a Wii Play, con il papà di Super Mario visibilmente irritato.
Ma il messaggio più significativo arriva quando l'ex presidente di Nintendo of America sottolinea gli ottimi risultati arrivati da questa sua battaglia:
«Nelle Americhe e in Europa, Wii Sports era incluso nella proposta Wii. Non lo era in Giappone, il che creò una sorta di mercato di prova.
È diventato ovvio che nei mercati dove Wii Sports era incluso, sia noi che il gioco stesso diventammo un fenomeno molto di più».
E per quanto riguarda Wii Play? Grazie all'inclusione del telecomando Wii, quella che era una semplice raccolta di minigiochi diventò «il quinto software più venduto nella storia di Wii».
Una stoccata che sottolinea come questi gesti di buona fede servano non solo ad accontentare il pubblico, ma anche e soprattutto a contribuire al successo di console e software. La decisione di farsi pagare ogni singola cosa, invece, non fa altro che creare insoddisfazione e allontanare potenziali utenti.
Nintendo ha comunque provato a giustificare la scelta di rendere a pagamento il Welcome Tour, sottolineando che si tratta di un software più complesso di un semplice tutorial.
E magari sarà anche vero, ma aggiungo che se Astro's Playroom può essere incluso gratuitamente su PS5, Nintendo avrebbe potuto fare questo piccolissimo sforzo.
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