Secondo un recente rumor diffuso dal content creator Nintendo Prime, il colosso nipponico Nintendo guadagnerebbe soltanto 4 dollari per ogni unità di Switch 2 venduta.
Una cifra quasi simbolica, se si considera che la console (che trovate su Amazon) è proposta a un prezzo di 450 dollari e che, durante la presentazione del 2 aprile 2025, il prezzo di alcuni giochi ha già fatto discutere i fan, raggiungendo addirittura 80 dollari.
Questa strategia, sebbene possa sorprendere chi non è addentro all’industria, è in realtà una prassi consolidata nel mercato console.
Da anni, infatti, produttori come Sony, Microsoft e la stessa Nintendo, vendono le loro macchine al costo di produzione (o addirittura in perdita), puntando tutto sul guadagno derivante dalla vendita di videogiochi, abbonamenti e accessori.
In questo caso, il margine di profitto minimo (appena 4 dollari) sembra confermare che Nintendo stia puntando su una penetrazione rapida nel mercato, confidando di rientrare dell’investimento con il tempo, man mano che i costi di produzione diminuiranno e le vendite dei giochi aumenteranno.
Secondo Double Jump Games, uno dei rivenditori autorizzati a distribuire la console, il guadagno reale è praticamente nullo, e Nintendo avrebbe confermato che sta "vendendo al costo".
Non c'è da scandalizzarsi: è la solita mossa da “gioco a lungo termine”. Nintendo non è nuova a questo tipo di strategia, e con l’enorme libreria di giochi in arrivo – e i fan già pronti a svuotare il portafoglio per titoli first-party – sa bene che i veri soldi arriveranno dopo.
Certo, il prezzo iniziale può sembrare alto per una console che porta con sé un profitto quasi inesistente per l’azienda, ma il valore reale si giocherà nei prossimi anni, tra titoli esclusivi, bundle e revisioni hardware.
Restando in tema, alcuni giorni fa ho avuto modo di provare con mano Switch 2 i suoi giochi: ecco com'è andata!