Microsoft è molto restia nel rilasciare i dati di vendita delle sue branchie, inclusa quella dei videogiochi, che con 15,4 miliardi di dollari nell'anno fiscale '23 è la quarta attività più redditizia in termini di fatturato.
Dopo il mega leak la casa di Redmond ha intenzione non solo di rivedere Xbox Series X (che trovate su Amazon), ma molto altro ancora.
Tra la fuga di informazioni c'è infatti "Brooklin", descritta come un aggiornamento della Series X di metà generazione, ma che ai fan non sembra essere piaciuta troppo.
Ogni trimestre, Microsoft comunica tre dati relativi alla divisione Xbox: parliamo dei guadagni di contenuti e servizi, i ricavi dell'hardware e un numero definitivo di giochi Xbox.
(FYI) Xbox is in 2nd place for both profit and revenue
— Alan Feely (@IdleSlothVGT) September 21, 2023
While PlayStation is in third place for Profit but first place for revenue. They spend 1.46 times more to make 5.7% less than Xbox.
Also, Nintendo is in first place for profile and third place for revenue. They spend 0.9… pic.twitter.com/N17S3cNz9v
Ora, come riportato da TweakTown, i dati relativi ai ricavi e ai profitti delle attività legate al gaming sono stati resi noti da Microsoft.
Grazie a una serie di documenti e file trapelati accidentalmente nell'ambito del processo federale FTC contro Microsoft, ci possiamo fare un'idea di quanto sia effettivamente in salute Xbox.
Da quello che si evince Xbox è in seconda posizione sia per quanto concerne i profitti che i ricavi, mentre PlayStation è prima posizione per i ricavi ma terza per i profitti.
Per concludere, Nintendo batte tutti sul piano dei profitti ma è terza per i ricavi.
Insomma, la situazione lato Xbox non sarebbe poi così drammatica come dipinto da molti: il boss Phil Spencer avrebbe in ogni caso detto senza mezzi termini che Microsoft potrebbe uscire dal settore dei videogiochi, ma solo in un determinato scenario.
Ma non è tutto: sempre il mega leak di queste ore ci ha permesso anche di scoprire alcuni retroscena interessanti della divisione gaming di casa Microsoft: dalla spesa necessaria per portare i giochi su Xbox Game Pass fino all'ipotesi in ogni caso decisamente remota di un'acquisizione di Nintendo.