Pubblicità in un gioco da 80 euro, 2K Games si scusa... a modo suo

Il caso di NBA 2K21 fatica a rientrare

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a cura di Paolo Sirio

2K Games si è scusata a modo suo per l'introduzione di pubblicità non saltabile in NBA 2K21, annunciando che il problema sarà risolto presto.

La notizia di queste pubblicità la cui visione è attualmente obbligatoria ha destato un certo scalpore anche perché la simulazione di basket rappresenta il primo gioco ad aver avanzato un prezzo di 80 euro nella sua versione next-gen, trend seguito poi da altri editori tra cui Sony per alcune esclusive PS5.

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Le pubblicità non saltabili sono apparse in 2KTV, i segmenti che, se visti per intero durante i caricamenti pre-partita, forniscono valuta in-game.

«Come molti sanno, negli ultimi anni pubblicità sono state integrate nei segmenti di 2KTV», come più recentemente quella di Oculus Quest 2.

«Il posizionamento della pubblicità di ieri ha avuto un impatto sull'esperienza dei nostri giocatori in un modo che non era quello che intendevamo, dal momento che queste pubblicità non sono state programmate per essere trasmesse come parte dell'introduzione pre-gara.

Questo sarà risolto nei futuri episodi. Grazie per il vostro continuo feedback».

Queste "scuse" non sono state evidentemente ritenute abbastanza dalla community, in primis perché le pubblicità non saranno rimosse subito ma spariranno soltanto, in formato non saltabile, nel prossimo episodio di 2KTV.

Il rapporto tra i giocatori e la monetizzazione estrema di 2K Games, dunque, non sembra destinato a ripararsi troppo presto.

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